Quatuor Voce

Sagoma irreale e spettrale, il Parlamento spunta come una visione. L’architettura in pietra sembra aver perso qualunque consistenza. Cielo e acqua sono dipinti con gli stessi toni, dominati dal malva e dall’arancio, apposti sulla tela in pennellate frammentate per rendere la densità dell’atmosfera e della nebbia. Questi elementi impalpabili dissolvono l’edificio, riducendolo a un’evanescenza nell’ombra. Mendelssohn, grande viaggiatore, si recò più volte in Inghilterra e ne trasse ispirazione. Lo sfarzo dei colori nella nebbia presente nel quadro di Claude Monet evoca l’atmosfera dell’op. 80, piena dell’impeto e dello splendore della giovinezza, ma non priva di malinconia. In un altro registro, il quartetto di Ravel, composto nel 1903, cioè un anno prima del dipinto, combina l’architettura classica con giochi di timbri, colori e armonie che ne rendono i contorni sfumati e cangianti.

I membri del Quatuor Voce, polimorfi e avventurosi, coltivano il loro talento da vent’anni. Vincitori di numerosi concorsi internazionali, viaggiano in tutto il mondo, da Helsinki al Cairo, da Tokyo a Bogotá. Seppure impegnati a difendere i grandi brani del repertorio classico, non esitano a sperimentare svariate forme di rappresentazione: mettono in musica capolavori del cinema muto, condividono il palco con personalità molto diverse come l’eclettico violoncellista Vincent Segal, le cantanti Kyrie Kristmanson e Aynur, il coreografo Thomas Lebrun, la compagnia Christian & François Ben Aïm, e più di recente con gli artisti griot del trio Da Kali.

Artisti

• Quatuor Voce
  • Cécile Roubin, violino;
  • Sarah Dayan, violino;
  • Guillaume Becker, viola;
  • Arthur Heuel, violoncello.

Programma

• Felix Mendelssohn
  • Quartetto d'archi in fa minore , op. 80 n. 6;
• Maurice Ravel
  • Quartetto per archi in fa maggiore, O 35.