Eseguita tra il 1845 e il 1851, la toeletta della Duchessa di Parma è un monumento dell'oreficeria romantica nonché un'opera fondamentale delle collezioni di arti decorative del Museo d’Orsay. È stata trasferita a giugno 2021 nei laboratori del Centro di ricerca e di restauro dei musei di Francia (C2RMF) per essere restaurata e analizzata scientificamente, in vista dell'esposizione nelle future sale del museo dedicate alle arti decorative del periodo 1848-1889, la cui inaugurazione avverrà nel primo semestre del 2022.
L’opera è composta da nove elementi destinati alle cure della toeletta: un tavolo, uno specchio, due cofanetti di gioielli, due girandole (candelabri a più bracci), una mesciacqua (elegante vaso munito di un'ansa e di un beccuccio per versare l'acqua) con il proprio recipiente, e un libro di presentazione contenente i nomi dei committenti. Il mobile è stato infatti ordinato dalle legittimiste francesi (che appoggiavano il ramo primogenito dei Borbone) in occasione del matrimonio di Luisa-Maria-Teresa d'Artois, nipote del re di Francia Carlo X, con il futuro duca Carlo III di Parma.
L’orafo Froment-Meurice diresse le diverse fasi di costruzione della toeletta e si garantì la collaborazione dei migliori artisti del tempo: l'architetto Duban, l’ornatista Liénard, gli scultori Geoffroy-Dechaume e Feuchère e lo smaltatore Sollier, che riuscì a realizzare per i cofanetti dei ritratti in smalto dipinto di dimensioni inedite per l'epoca. Autentica dimostrazione di virtuosismo, quest'opera ha anche una dimensione politica, espressa attraverso l'onnipresenza dei fiori di giglio e i numerosi rimandi all'arte medievale e rinascimentale, che evocano i grandi momenti della monarchia francese.
Composta da metalli e smalti che reagiscono diversamente alla luce, all'umidità e agli agenti inquinanti contenuti nell'aria, la toeletta aveva progressivamente perso la sua brillantezza e i colori di origine. Grazie a una pulitura adatta a ciascun materiale, ritroverà dopo diversi mesi di lavoro la sottile policromia che la rese famosa nel 1851 all'Esposizione universale di Londra.
Per facilitare le operazioni di pulitura oltre che le indagini e analisi scientifiche, la toeletta è stata quasi completamente smontata dai restauratori del C2RMF, che hanno definito una mappatura per ogni singolo elemento. Talvolta minuscoli, questi elementi erano stati tutti numerati da Froment-Maurice al momento della creazione dell'opera, per facilitare il riassemblaggio della toeletta dopo il suo trasferimento da Parigi a Londra nel 1851, quindi a Parma, dove rimase fino al 1859 prima di partire in esilio in Svizzera insieme alla duchessa. Invertiti durante i diversi viaggi e nel corso dei precedenti restauri ‒ come confermano vecchie fotografie ‒ alcuni pezzi saranno finalmente riassemblati correttamente affinché l'insieme ritrovi armonia e leggibilità.
Infine, le indagini e le analisi svolte dal C2RMF permetteranno di approfondire la conoscenza di quest'opera appassionante, per la quale gli artisti hanno messo a punto tecniche moderne, con un risultato che assomiglia, a volte in maniera quasi ingannevole, a quello ottenuto con le tradizionali tecniche orafe. Parte delle decorazioni sembra infatti ottenuta mediante elettrolisi, una tecnica ancora poco conosciuta nella metà del XIX secolo, cosa che l'osservazione a occhio nudo non aveva finora permesso di rilevare. L'accompagnamento del progetto da parte di un comitato di esperti di oreficeria e smaltatura permette, congiuntamente alle ricerche archivistiche, di porre in prospettiva queste nuove scoperte sull'opera e più in generale la storia delle arti decorative del XIX secolo.
Il restauro, durato fino alla fine del 2021, si concluderà con il riassemblaggio della toeletta nella sala del Museo d'Orsay, dove sarà in seguito esposta, e permetterà al pubblico di scoprire sotto un nuovo angolo questo capolavoro delle collezioni.