Vue intérieure du pavillon chinois de l'impératrice à Fontainebleau, vue d'ensemble [Veduta interna del padiglione cinese dell'Imperatrice a Fontainebleau, veduta d'insieme]
Nel 1863, l'imperatrice Eugenia fa sistemare quattro stanze del pianterreno del palazzo di Fontainebleau. Una di questa stanze è destinata ad ospitare gli oggetti d'arte dell'Estremo Oriente riportati dalla Cina a seguito del saccheggio perpetrato ai danni del palazzo d'Estate durante la spedizione anglo-francese del 1860. Durante la spartizione del bottino "l'esercito formula il desiderio che tutti gli oggetti preziosi provenienti dal palazzo imperiale siano inviati, in segno di omaggio, a Sua Maestà l'Imperatrice che aveva dato tutto il suo appoggio alla spedizione in Cina fornendo tutti gli strumenti necessari alla medicazione dei feriti e dei malati". L'anno dopo, nel 1861, gli ambasciatori del Siam ricevuti in visita a Fontainebleau, giungono carichi di regali per i sovrani francesi. In questo modo, gli oggetti offerti in dono andranno a completare la collezione esibita presso il "Museo cinese".
Le fotografie scattate da Richebourg forniscono una preziosa testimonianza sull'allestimento e sulla museografia del luogo, evocato con emozione da Octave Feuillet, bibliotecario di Fontainebleau, nelle sue lettere indirizzate alla moglie. Dopo una ristrutturazione che ha portato alla rimozione dei vecchi arredi e all'introduzione di nuove vetrine, atte a contenere i preziosi oggetti, il museo è stato riaperto al pubblico nel 1975. Lavori di restauro di una certa rilevanza sono stati condotti nel periodo compreso tra il 1984 e il 1991, data in cui il museo ha ritrovato un aspetto simile all'originale.
Veduta interna del padiglione cinese dell'Imperatrice a Fontainebleau, veduta d'insieme
1863 - 1870
Stampa su carta all'albumina ottenuta da un negativo su lastra di vetro al collodio secco
Cm 27,5 x 30
© Musée d'Orsay, dist. RMN-Grand Palais / Patrice Schmidt
Vue intérieure du pavillon chinois de l'impératrice à Fontainebleau, vue d'ensemble [Veduta interna del padiglione cinese dell'Imperatrice a Fontainebleau, veduta d'insieme]
Nel 1863, l'imperatrice Eugenia fa sistemare quattro stanze del pianterreno del palazzo di Fontainebleau. Una di questa stanze è destinata ad ospitare gli oggetti d'arte dell'Estremo Oriente riportati dalla Cina a seguito del saccheggio perpetrato ai danni del palazzo d'Estate durante la spedizione anglo-francese del 1860. Durante la spartizione del bottino "l'esercito formula il desiderio che tutti gli oggetti preziosi provenienti dal palazzo imperiale siano inviati, in segno di omaggio, a Sua Maestà l'Imperatrice che aveva dato tutto il suo appoggio alla spedizione in Cina fornendo tutti gli strumenti necessari alla medicazione dei feriti e dei malati". L'anno dopo, nel 1861, gli ambasciatori del Siam ricevuti in visita a Fontainebleau, giungono carichi di regali per i sovrani francesi. In questo modo, gli oggetti offerti in dono andranno a completare la collezione esibita presso il "Museo cinese".
Le fotografie scattate da Richebourg forniscono una preziosa testimonianza sull'allestimento e sulla museografia del luogo, evocato con emozione da Octave Feuillet, bibliotecario di Fontainebleau, nelle sue lettere indirizzate alla moglie. Dopo una ristrutturazione che ha portato alla rimozione dei vecchi arredi e all'introduzione di nuove vetrine, atte a contenere i preziosi oggetti, il museo è stato riaperto al pubblico nel 1975. Lavori di restauro di una certa rilevanza sono stati condotti nel periodo compreso tra il 1984 e il 1991, data in cui il museo ha ritrovato un aspetto simile all'originale.