Mostra al museo

Vite e volti, ritratti di artisti del museo d’Orsay

Dal 01 Aprile al 03 Luglio 2017 -
Metz, Musée de la Cour d'Or
Mappa e itinerario
Edgar Degas-Naissance de Vénus
Alexandre Cabanel
Naissance de Vénus, 1863
Musée d'Orsay
Attribué aux Musées nationaux par décision judiciaire, 1879
© RMN-Grand Palais (Musée d'Orsay) / Michèle Bellot
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Accanto a capolavori della collezione di disegni del museo d'Orsay (ritratti di Manet firmati Degas, autoritratto con pipa di Courbet, doppio ritratto di Pissarro e Gauguin...) sono esposte per la prima volta anche opere di pittori, scultori e incisori che meritano di essere riscoperti in qualità di disegnatori.
Il ritratto d’artista, a maggior ragione se sotto forma di disegno, è un genere a sé: se i ritratti dipinti e scolpiti sono spesso destinati ad essere esposti, se il ritratto fotografico è, per la tecnica adoperata, il risultato di un dispositivo e di una posa, il disegno, invece, riguarda per lo più la dimensione privata del ritratto, data la sua realizzazione e finalità. Benché l'idea di posterità sia presente in artisti desiderosi di iscriversi in una tradizione artistica e di scrivere a loro volta la storia dell’arte, gli autoritratti sotto forma di disegno sono innanzitutto dei supporti, degli strumenti di conoscenza di sé, conoscenza da raggiungere tramite l’osservazione attenta del proprio sguardo, profondo e penetrante, nello specchio. Modello facilmente «a portata di matita», l’artista studia se stesso senza preoccupazioni di ordine materiale: da solo o isolato, può disegnarsi all’infinito, nel tentativo di cogliere se stesso nell’atto creativo.
I ritratti di artisti eseguiti da altri artisti sono spesso offerti al modello o al suo entourage: la maggior parte dei fogli qui esposti non erano mai usciti dalla bottega o dal circolo degli artisti prima di entrare nelle collezioni pubbliche. Essi testimoniano una complicità particolare tra disegnatore e modello, complicità di mestiere, stile, estetica, modo di vivere. Sono pertanto prove di amicizia, garanzie di fiducia, scambi propizi al dialogo e all’emulazione.
La rassomiglianza a cui si aspira non è tanto quella esteriore quanto l’«essenza» dell’artista: si tratta di carpirne lo sguardo, il personaggio, lo stile, il temperamento. Oltre a riflettere un’immagine, il ritratto può fungere da manifesto, in cui il modello diventa il pretesto per affermare un nuovo modo di vedere.

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