Acquerello: in bottega e "en plein-air"
La pratica dell’acquerello si evolve in maniera considerevole in Francia per tutto l’Ottocento e, proprio sul finire del secolo, viene di nuovo vista con un certo interesse da parte dei giovani artisti. Da un lato, se la tecnica oramai codificata della "pittura all’acqua" trova sempre strenui difensori, dall’altro, si assiste ad un’evidente liberalizzazione legata soprattutto alla diffusione della pratica dell’arte en plein air favorita anche dalla diffusione dell’attrezzatura portatile. Johan-Barthold Jongkind, Eugène Boudin ed anche gli artisti impressionisti e post-impressionisti dipingono all’acquerello nell’ambito di uno studio condotto sul campo. Questi artisti saranno anche in grado di sviluppare un genere autonomo, liberato dalle convenzioni del pittoresco accademico che Paul Cézanne porterà all’apice verso il 1900.
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