Marlene e Spencer Hays

una passione, una collezione e una donazione eccezionali
© Musée d'Orsay / Sophie Crépy

Per più di quarant’anni Marlene e Spencer Hays hanno costituito una collezione d’arte eccezionale composta da circa 600 opere della seconda metà dell’Ottocento e di inizio Novecento. Raccolte per oltre cinquant’anni da questa coppia di collezionisti texani, quindi dalla sola Marlene Hays, le opere sono state in parte donate al Museo d'Orsay.

 

Marlene e Spencer Hays

Marlene e Spencer Hays sono cresciuti entrambi in famiglie modeste, lontano dai musei, a Gainesville in Texas. Spencer Hays (14 luglio 1936 – 1° marzo 2017), è nato ad Ardmore inOklahoma e si è laureato in commercio alla Texas Christian University di Fort Worth in Texas. Ha fondato la società Tom James, che produce abiti su misura, e ha diretto sia la Southwestern Company, società specializzata nella vendita di materiale educativo, che la Athlon Sports Communications, edizioni di riviste sportive. Anche Marlene Hays ha studiato a Gainesville. Ha conosciuto Spencer al liceo. La coppia si è sposata il 2 giugno 1956.


È negli anni settanta che Marlene e Spencer Hays si appassionano all’arte. In un primo tempo si interessano alla pittura americana a cavallo tra fine Ottocento e inizio Novecento. Parigi li affascina e la vita parigina di fine Ottocento immortalata da artisti come Bérard, Anquetin e Steinlen diventa uno degli assi portanti della collezione. Nel corso degli anni ottanta scoprono la Scuola di Pont-Aven e i Nabis, ovvero i «profeti» dell’arte moderna. I collezionisti e alcuni musei cominciano a ridare importanza a queste opere di Bonnard, Vuillard, Sérusier e Ranson, dipinte tra la fine del 1880 e l’inizio del 1890. I Nabis seducono i coniugi Hays con «il mistero della loro pittura», che Marlene riassume in questi termini: «Non se ne coglie subito il senso, bisogna veramente fare uno sforzo. Non basta dare un’occhiata, bisogna studiarli. E poi c’è il colore... ». Gli Hays acquistano allora alcune opere maggiori di Vuillard e di Bonnard, ma anche di Denis, Maillol e Ranson, costituendo una collezione di primaria importanza. Dal canto suo, Spencer Hays confessa di avere una predilezione per Vuillard che «ritraeva sempre i suoi amici».

Edouard Vuillard
Fillettes se promenant, vers 1891
Collection Marlene et Spencer Hays
© Photographie John Schweikert / John Schweikert
Pierre Bonnard
Le corsage à carreaux (détail), en 1892
Musée d'Orsay
© Musée d’Orsay, Dist. RMN-Grand Palais / Patrice Schmidt
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“«Amiamo le persone, ho sempre amato le persone. È ciò che interessa ai Nabis - gli amici, la famiglia, i contatti quotidiani […]. ».”
Personne citée
Spencer Hays

Dopo l’acquisto di un Pissarro, la collezione accoglie alcune opere impressioniste (Morisot, Caillebotte, Degas, Renoir), ma anche artisti come Gauguin, Maillol, Boldini, Tissot, Pelez, spingendosi fino all’inizio del XX secolo con Derain, Matisse e Modigliani, il cui Ritratto di Soutine è stato dipinto su una porta nell’appartamento del mercante Léopold Zborowski. I criteri di scelta di Marlene e Spencer Hays consistono nell’acquistare solo opere che entrambi amano e desiderano conservare per sempre, ragion per cui hanno raramente rivenduto pezzi della loro collezione. Amano i dipinti, ma anche le sculture e i disegni, che ci guidano quanto più vicino possibile all’intimità degli artisti. Ciò che conta per loro è la dimensione umana - e la collezione ce lo illustra con la prevalenza di ritratti e di composizioni di figure. I coniugi Hays vedono le opere e gli artisti come degli amici che, invitando alla contemplazione e alla conversazione, ci legano alla vita: «Amiamo le persone, ho sempre amato le persone. È ciò che interessa ai Nabis - gli amici, la famiglia, i contatti quotidiani […]. ».

Fernand Pelez
Grimaces et Misère : les saltimbanques, 1887-1888
© Droits réservés / DR

Paris- Nashville – New York

© Patrice Schmidt

Per ospitare questi tesori, Marlene e Spencer Hays fanno costruire a Nashville una grande abitazione - sul modello dell’Hôtel de Noirmoutier di rue de Grenelle a Parigi - che arredano secondo il gusto del Settecento. Nel loro appartamento newyorchese, decorato da Renzo Mongiardino (1916-1998), le opere d’arte convivono con mobili pregiati, tra cui un insieme di sedie progettate da Paul Follot negli anni venti.
Dipinti, sculture, disegni e libri rari hanno invaso tutti gli ambienti delle loro residenze.

 

© Patrice Schmidt

La prima donazione

È il 2001 quando Guy Cogeval, esperto di Vuillard, incontra Marlene e Spencer Hays. La profonda amicizia che ne nasce spinge la coppia a prestare 187 opere al Museo d’Orsay in occasione della mostra Una passione francese tenutasi dal 16 aprile al 18 agosto 2013.

Il medesimo corpus è successivamente oggetto di una prima donazione con riserva di usufrutto al Museo d’Orsay nell’ottobre del 2016, quando Guy Cogeval ne aveva assunto la presidenza. Questa prima serie comprende 182 opere, di cui 69 nabis: 23 Vuillard, 12 Bonnard, 4 Maurice Denis, ma anche tele e sculture diOdilon Redon, Degas, Caillebotte, Corot, Maillol, Modigliani e Albert Marquet.

La cerimonia di firma della donazione si tiene il 22 ottobre 2016 al Palazzo dell'Eliseo in presenza dell’allora presidente francese, François Hollande, che li insignisce del titolo di commendatori della Legion d’onore.

Edgar Degas
Femme s'épongeant le dos, vers 1895
© Droits réservés / DR
Amadeo Modigliani
Portrait de Chaïm Soutine, 1917
© Droits réservés / DR

La seconda donazione

Dopo l’eccezionale donazione fatta alla Francia nell’ottobre del 2016, Marlene Hays accorda al Museo d’Orsay una seconda donazione che va a completare la prima, perpetuando così la volontà del marito Spencer, scomparso a marzo 2017, e in perfetta continuità di intenti. Questa seconda donazione costituisce un ulteriore arricchimento storico delle collezioni pubbliche nazionali.

 

James Tissot
Les rivaux, 1878-1879
Donation Marlene Hays, 2019
© Musée d'Orsay / Patrice Schmidt

Il 10 luglio 2019, 106 nuove opere (40 dipinti, 47 opere su carta e 19 sculture) si uniscono al primo corpus portando così la donazione a un totale di 288 pezzi, ovvero una delle più importanti liberalità nella storia del Museo d’Orsay. Per quanto riguarda i Nabis, essa comprende 10 dipinti di Bonnard, tra cui Goûter au jardin [Merenda in giardino] (intorno al 1891) e Jeune fille au chien [Ragazza con cane] (1894), 9 di Vuillard, tra cui À la divette [La Divette], Cabourg (1911-1913), 3 di Maurice Denis, tra cui Noli me Tangere (intorno al 1891) e 2 di Vallotton, tra cui La cuisinière [La cuoca] (1892), ma anche una scultura di Georges Lacombe, Le Lavoir des malheureux [Il lavatoio dei miserabili] (1894). La donazione è arricchita da opere di Émile Bernard, Odilon Redon e Camille Claudel, oltre che da alcuni dipinti di inizio Novecento di Robert Delaunay (La femme au pain [Donna con pane], 1905), Matisse (Portrait aux cheveux bouclés, pull marin [Ritratto con capelli ricci e maglia blu], 1907, La femme en jaune [La donna in giallo], 1923) e Modigliani (Jeune femme à la rose - Margherita [Donna con rosa - Margherita], 1916). Questi ultimi affermano l’apertura al XX secolo e permettono di consolidare il legame tra le collezioni del Museo d’Orsay e quelle del Museo dell’Orangerie.

 

 

Pierre Bonnard
Goûter au jardin, vers 1891
Donation Marlene Hays, 2019
© Musée d'Orsay / Patrice Schmidt
Amedeo Modigliani
Jeune femme à la rose (Margherita), 1916
Donation Marlene Hays, 2019
© Musée d'Orsay / Patrice Schmidt

Infine, i 47 disegni presenti in questa seconda donazione ci introducono nel laboratorio degli artisti, rafforzando la dimensione intimista della collezione. Alcuni fogli, come lo straordinario studio preparatorio di Manet per Le Balcon [Il balcone] o gli schizzi di Bonnard, si riallacciano direttamente a certi quadri già conservati al Museo d’Orsay.

Insieme a quelle della prima donazione, queste 106 opere affinano un panorama intimo e delicato incentrato sulla rappresentazione della figura umana. Esse saranno esposte all’interno di sale dedicate a questa collezione che è il riflesso di una passione per l’arte francese della seconda metà dell’Ottocento e di inizio Novecento, nonché di un’eccezionale generosità.

 

Félix Vallotton
Au marché, vers 1895
Donation Marlene Hays, 2019
© Musée d'Orsay / Patrice Schmidt