Les Exilés de Tibère

Félix Joseph Barrias
Les Exilés de Tibère
1850
huile sur toile
H. 253,0 ; L. 416,0 cm.
Achat, 1851
© Musée d’Orsay, Dist. RMN-Grand Palais / Patrice Schmidt
Félix Joseph Barrias (1822 - 1907)
Ispirato alle Vite dei Cesaridell'erudito Svetonio, Gli esiliati di Tiberio presenta una serie di personaggi che il tirannico imperatore, al potere dal 14 al 37 d.C., ha bandito dal regno.
Il profi lo puro, nello stile delle monete antiche, del senatore repubblicano in toga, rappresentato nell'atto di salutare la terra che sta per lasciare, accentua la sua austerita e statura morale. Davanti a lui, in atteggiamento prostrato, la donna velata di nero appare come una vera e propria fi gura di dolore.
Come David nelle Sabine, Barrias varia le espressioni dei volti per dar prova del suo talento. Malgrado il riserbo classico, il vigore dei rematori conferisce un certo affl ato romantico alla composizione, che evoca il ricordo della Zattera della Medusa di Gericault. La barca si inscrive cosi in una simbologia del passaggio dalla vita alla morte che costituisce la linea di forza dell'arte ottocentesca da Delacroix a Redon. Come spesso accade, il soggetto erudito allude anche a eventi contemporanei, nel caso specifi co l'annientamento degli ideali della Seconda Repubblica, proclamata nel 1848, a seguito della reazione politica che porta al colpo di stato di Napoleone III nel 1851.
Realizzato presso l'Accademia di Francia a Roma e premiato al Salon uffi ciale del 1850-1851, questo dipinto puo essere considerato il capolavoro di Barrias, primo maestro di Degas.
Rez-de-chaussée, Salle 1
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