Claude Rutault, secondo i maestri
La porta della pittura

© Musée d’Orsay / Sophie Crépy
Dipingere non era la cosa più importante per Claude Rutault, che diceva anche di non scegliere il colore dei suoi dipinti. Tuttavia, si definiva un pittore dato che coltivava una forte passione per la pittura, la sua storia, la sua evoluzione, i suoi paradossi, i suoi vicoli ciechi, i suoi rimbalzi e le sue reinvenzioni. Lui stesso concepiva così il suo lavoro, materiale in perpetua e metodica ridefinizione, presentata sotto forma di «definizioni-metodi». Questi testi brevi e sintetici, scritti senza maiuscole, specificano le modalità di realizzazione della pittura, delegata a colui che se ne fa carico.
L’esempio più noto di questo processo è la sua prima definizione-metodo, tela all’unità , scritta nel 1973: «una tela tesa su un telaio, dipinta dello stesso colore del muro su cui è appesa. Sono utilizzabili tutti gli standard disponibili che essi siano rettangolari, quadrati, rotondi o ovali. L’aggancio è tradizionale». Claude Rutault ha spesso lavorato secondo i maestri, immaginando definizioni-metodi in omaggio a Poussin, Watteau, Manet, Seurat, Matisse…
Nelle collezioni del museo d’Orsay, la Porta dell’Inferno di Rodin affascinava Claude Rutault. Gia nel 2008, l’artista aveva pensato di realizzare un’opera a forma di porta costituita dall’assemblaggio di più definizioni-metodi attualizzati per l’occasione. I suoi taccuini contengono note e schemi che testimoniano l’evoluzione di questa opera, senza che un suo stato definitivo fosse mai stato deciso. Claude Rutault e Quentin Lefranc, suo collaboratore da diversi anni, hanno realizzato un bozzetto che dà forma a quelle che aveva designato come la porta della pittura. Questo bozzetto sarà esposto al museo d’Orsay e dialogherà con il capolavoro di Rodin.
*Il museo del Louvre presenterà un’opera che Claude Rutault aveva progettato a partire da un dipinto di Fayoum, mentre il museo nazionale di Arte moderna esporrà un’opera che ha che fare con un ready-made di Marcel Duchamp. Le tre mostre sono concepite e organizzate in stretta collaborazione con Ninon Rutault e Quentin Lefranc.
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la porte de la peinture
© Quentin Lefranc

Porte de l'Enfer, entre 1880 et 1917
Musée d'Orsay
© Musée d'Orsay / Sophie Crépy
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