Dietro le quinte dello studio. Jacques de Lalaing, pittore, scultore e… fotografo.
![positif, Jacques (comte) De Lalaing, Modèle masculin torse nu assis, main gauche sur le front [Autoportrait ?], vers 1890](https://cdn.mediatheque.epmoo.fr/link/qly19ipc1nvhjds.jpg)
Modèle masculin torse nu assis, main gauche sur le front [Autoportrait ?], vers 1890
Musée d'Orsay
Patrice Schmidt © Musée d’Orsay, Dist. RMN-Grand Palais / Patrice Schmidt
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«Cerchiamo una posa e una luce. Catturo ricordi.», Jacques de Lalaing, Diario n° 4, 7 aprile 1899.
Lalaing è anche l'autore di migliaia di foto scattate nel suo grande studio a Bruxelles, al cui interno mette in scena i soggetti davanti all'obiettivo: personalità di cui deve eseguire il ritratto, modelli e modelle di professione, bambini e animali sollecitati per un'eventuale composizione futura. Usati come meri strumenti di lavoro, questi scatti fungono da schizzi preparatori per impostare la scena, prima di procedere con il bozzetto a gesso o a carboncino, quindi alla realizzazione della tela o della scultura vera e propria.
Modello maschile a torso nudo seduto, la mano sinistra sulla fronte [Autoritratto?], 1890 circa
Museo d'Orsay
Patrice Schmidt © Musée d’Orsay, Dist. RMN-Grand Palais / Patrice Schmidt
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Queste foto documentano il luogo in cui nasce la creazione artistica: la disposizione degli spazi, i busti in fase di elaborazione, gli accessori al servizio della produzione delle opere. Inoltre, attraverso motivi insoliti (autoritratto trasandato, corpi nudi, animali abbattuti), lasciano trapelare certe pulsioni segrete in atto.
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