Henri Rivière incisore e litografo
Frequentatore assiduo del cabaret Le Chat Noir, incontrò spesso Degas, fu il litografo preferito dal tipografo Verneau. Egli, inoltre, mise insieme una delle più interessanti collezioni parigine di oggetti provenienti dall'Estremo-Oriente. Tuttavia, niente di tutto questo era importante ai suoi occhi se paragonato alla sua costante meditazione poetica sulla natura, al suo amore per la sua donna e al suo profondo legame con un numero ristretto e ben selezionato di amici. Questo giustificava le lunghe ore passate a dipingere all'acquarello e nella più completa solitudine, i paesaggi bretoni dei quali lasciava emergere la selvaggia bellezza. I colori suggestivi delle tavole del "Paese azzurro di Bretagna" che si preoccupò di litografare da sé una volta rientrato a Parigi, la scelta di tonalità smorzate e traslucide delle incisioni su legno dei "Paesaggi bretoni" svelano un artista di grande valore.
Ogni cosa si placa nell'opera di Rivière: la semplicità, il "naïf sublime", l'intransigenza del mondo infantile, la fede (senza religiosità) nella natura, eterna fonte d'ispirazione. In questo consiste probabilmente il segreto di un artista che vive al di fuori del tempo, come indifferente al successo e agli eventi mondani.
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