La stazione d’Orsay nella primavera del ’45
Luogo di ritorno dei rimpatriati

A partire dall'aprile 1945, gli ex prigionieri di guerra, i deportati politici dei campi di concentramento e di sterminio e i lavoratori coatti provenienti dalla Germania arrivano nei camion, a grappoli, al vicino Quai d'Orsay (sede del Ministero degli affari esteri francese). Festeggiati dai parigini e talvolta attesi da familiari preoccupati, vengono condotti all'interno della stazione da funzionari pubblici e da un esercito di volontari. Qui vengono sottoposti alla procedura obbligatoria che consentirà loro di tornare alla vita civile poche ore dopo: controllo dell'identità, pulizia e rasatura, visita medica e pranzo. Muniti di una carta di rimpatrio e di buoni di trasporto, possono tornare al loro luogo di origine, se ne hanno ancora uno.

Oggetti originali (foto d'autore, provini a contatto, lettere, riviste, carte di rimpatrio), riproduzioni di immagini (negativi, manifesti, articoli di giornale), estratti di film a colori e persino una registrazione radiofonica con la voce del milionesimo rimpatriato... È la prima volta che vengono riuniti e analizzati così tanti lavori e documenti, alcuni dei quali inediti, relativi a questo episodio di cui è stata teatro la stazione d'Orsay. La mostra mette in luce storie singolari, ognuna delle quali contiene l'intera Storia, e altrettanti punti di vista su questi eventi che convergono e talvolta si scontrano.

Questo progetto, approvato dalla Mission nationale dell’80esimo anniversario della Liberazione, è stato reso possibile grazie ai prestiti delle seguenti istituzioni: Médiathèque du Patrimoine et de la photographie, Institut national de l'audiovisuel, La Contemporaine, Établissement de Communication et de Production Audiovisuelle de la Défense, Agence France Presse, Musée de la Libération, Archives départementale des Hauts-de-Seine, National Archives in Washington, Musée de la Libération de Paris – musée du Général Leclerc - musée Jean Moulin, Gamma Rapho Keystone.