L’arte è in strada

Affiches Charles Verneau. « La Rue », 1896
Paris, Bibliothèque nationale de France, département des Estampes et Photographie
© Photo BnF
Il manifesto trasforma la città
Dipinti, disegni, stampe e fotografie riflettono la proliferazione delle immagini, che invadono ogni minimo spazio disponibile: muri e palizzate, ma anche chioschi, colonne Morris, orinatoi, la metropolitana e gli esseri umani stessi, trasformati in cartelloni pubblicitari. Questi supporti costituiscono le cimase di un nuovo universo visivo che cerca di catturare lo sguardo dei passanti. Trasformata dalle grandi opere haussmanniane, ripulita e attrezzata, la strada «moderna» è anche uno degli spazi fondamentali di espressione politica e di rivendicazioni sociali. Pericoloso per il potere in carica, questo luogo in cui si dispiega la pubblicità è per il critico d’arte Roger Marx «la strada sempre più viva e brulicante, dove si discute e si pronuncia il suffragio universale» (I maestri del manifesto, 1895).
L’avanguardia è in strada
In ambito sociale, culturale e artistico, la strada è allo stesso tempo un luogo di vita, uno spazio espositivo e un oggetto di rappresentazione. Il manifesto degli anni 1880-1900 esprime le fantasie e le realtà di un'epoca. Prodotto del progresso tecnico e della nascente società dei consumi, rappresenta un terreno gradualmente conquistato dai grandi artisti. Sulla scia di Jules Chéret, soprannominato dalla stampa «il re del manifesto», Henri de Toulouse-Lautrec, Eugène Grasset, Alphonse Mucha, Théophile Alexandre Steinlen e i Nabis - Pierre Bonnard, Henri-Gabriel Ibels, Edouard Vuillard e Félix Vallotton - vengono acclamati come maestri del genere. La critica si appropria del fenomeno, lodando sia le qualità visive del «manifesto moderno» sia il suo ruolo nel democratizzare l'accesso all'arte. I manifesti diventano anche oggetti da collezione e da esposizione e la «mania dei manifesti» si diffonde tra gli amanti dell'arte. Man mano che acquistano lo status di opere d'arte, diventano parte di un sistema comparabile e alcuni commercianti di stampe, come Edmond Sagot, si specializzano nella vendita di manifesti.
Il manifesto, arte sociale
Alla fine dell’Ottocento, con il mito nascente della «belle époque», la strada dei rivoltosi e degli indigenti cede il passo a una strada idilliaca fatta di piaceri, di divertimenti e di consumi accessibili. Il manifesto è il luogo in cui si affermano pratiche da poco liberalizzate: la frequentazione dei cabaret, l’emergere dello sport, l'esaltazione della femminilità. Offerto a tutti attraverso l'esposizione in strada, può ambire a una funzione sociale e diventare il mezzo per eccellenza dell’«arte per tutti». Gli ambienti anarchici e libertari giocano un ruolo determinante nella comparsa delle prime immagini politiche sui muri e nello spazio pubblico. In un primo tempo tali immagini sono concentrate nella pubblicità legata alla stampa militante. All'inizio del XX secolo, artisti come Jules Grandjouan inventano un linguaggio murale destinato a colpire l'opinione pubblica nel contesto urbano. Rompendo con la visione intimistica delle vignette pubblicate sui giornali, questa nuova retorica avrà un impatto duraturo sui manifesti politici.
- Lunedì chiuso
- Martedì 9h30 - 18h00
- Mercoledì 9h30 - 18h00
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- Venerdì 9h30 - 18h00
- Sabato 9h30 - 18h00
- Domenica 9h30 - 18h00
- Plein tarif horodaté
- 16 €
- Tarif réduit horodaté
- 13 €
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Enfant & Cie
-
13 €
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Notturna
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12 €
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- 18 anni, - 26 anni residenti EEU
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Free
Opere in mostra

La Rue, 1896
© Bibliothèque nationale de France

Bal du Moulin rouge, 1889
© Bibliothèque nationale de France

Colonne publicitaire dans la nuit, vers 1889
Musée d'Orsay
Don de la société des Amis du musée d'Orsay, 1989
© Musée d’Orsay, Dist. RMN-Grand Palais / Alexis Brandt
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La Charge, vers 1902
Musée d'Orsay
Achat, 1979
© RMN-Grand Palais (Musée d’Orsay) / Hervé Lewandowski
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Exposition d'affiches artistiques françaises et étrangères, modernes & Retrospectives. Entrée 1Fr au Cirque de Reims du 7 au 17 novembre 1896, 1896
© CC0 Paris Musées / Musée Carnavalet Histoire de Paris