Lucas Arruda
Qu’importe le paysage

Untitled (from the Deserto-Modelo series), 2023
© Lucas Arruda. Courtesy de l’artiste, David Zwirner et Mendes Wood DM / Photo : Everton Ballardin
Da oltre quindici anni, l’artista produce un lavoro seriale composto da dipinti di piccolo formato noti come Deserto-Modelo, termine preso in prestito dal poeta brasiliano João Cabral de Melo Neto.
Questi “modelli di deserto” – ovvero paesaggi immaginari, visioni interiori realizzate in studio sulla base dei ricordi – non sono mai dipinti dal vero o a partire da fotografie, ma sono sempre ricostruzioni mnemoniche, vicine all'astrazione. Alla maniera degli impressionisti, tuttavia, la questione della luce e la proiezione sensibile di una forma di introspezione sono particolarmente percepibili.
Come descrive l'artista stesso: “La luce è al centro del mio lavoro, è movimento. È la luce che guida la mia pittura, che crea intensità e finisce per creare spazi che non sono né astratti né figurativi”. Sebbene piccoli, i dipinti di Lucas Arruda sono carichi di tensione drammatica, tanto che ogni pennellata è decisiva, paradossalmente monumentale in rapporto alla tela.
Questo invito rivolto a Lucas Arruda nasce da una sensazione semplice e spontanea, largamente condivisa da chi osserva i suoi dipinti: la sensazione che tali dipinti ci siano familiari, nella pittura o nella mente. Simili motivi panoramici – linee dell’orizzonte, giungle fitte o cieli nuvolosi – rasentano l'universalità, tanto è difficile identificare i luoghi o le epoche rappresentate.Eppure, i dipinti di Lucas Arruda non si inseriscono del tutto nella tradizione della pittura paesaggistica, ampiamente rappresentata nelle collezioni del Museo d'Orsay, alla quale la nostra mente tende a prima vista a collegarli. Questo lungo filone ‒ in cui rientrerebbero la produzione pittorica di Jean-Baptiste Camille Corot e quella della scuola di Barbizon, i paesaggi marini di Gustave Courbet, gli stagni di Eugène Boudin, senza dimenticare naturalmente gli impressionisti Claude Monet e Paul Cézanne ‒ è costituito da opere nate dall'osservazione diretta della realtà, mentre la produzione di Lucas Arruda è interamente immaginata. In quest’ottica, la ripetizione del motivo in serie, che sostanzialmente varia in base alla rappresentazione della luce, diventa l’elemento chiave di un accostamento più intuitivo tra Lucas Arruda e Claude Monet.
Il percorso espositivo segue d’altronde lo sviluppo di questa riflessione, affiancando, nella galleria impressionista al 5° piano, una trentina di tele impressioniste provenienti dalle collezioni del Museo d'Orsay a una trentina di tele di Lucas Arruda.
Questa mostra è organizzata in concomitanza con la stagione Francia-Brasile 2025. Per la prima volta per un progetto contemporaneo del Museo d'Orsay, la mostra si riallaccia a un’esposizione monografica organizzata in simultanea al Carré d'Art di Nîmes, “Lucas Arruda, Deserto-Modelo” dal 30 aprile al 5 ottobre 2025, dove saranno presentate, in un rapporto di grande complementarità, alcune opere multimediali di Lucas Arruda.
- Lunedì chiuso
- Martedì 9h30 - 18h00
- Mercoledì 9h30 - 18h00
- Giovedì 9h30 - 21h45
- Venerdì 9h30 - 18h00
- Sabato 9h30 - 18h00
- Domenica 9h30 - 18h00
- Plein tarif horodaté
- 16 €
- Tarif réduit horodaté
- 13 €
-
Enfant & Cie
-
13 €
-
Notturna
-
12 €
-
- 18 anni, - 26 anni residenti EEU
-
Free
Opere in mostra

Untitled (from the Deserto-Modelo series), 2023
© Lucas Arruda. Courtesy de l’artiste, David Zwirner et Mendes Wood DM / Photo : Everton Ballardin