Manet / Degas
Il raffronto tra due artisti così cruciali come Manet e Degas non può limitarsi a individuare le somiglianze presenti nei loro corpus rispettivi. Certo, in queste figure fondamentali della nuova pittura degli anni 1860-'80, le analogie non mancano per quanto riguarda i soggetti che introdussero (dalle corse di cavalli alle scene di caffè, dalla prostituzione al bagno), i generi che reinventarono, il realismo che aprirono a nuove possibilità formali e narrative, il mercato e i collezionisti che riuscirono ad ammansire, i luoghi (caffè, sale da spettacolo) e i circoli, di familiari (Berthe Morisot) o amici, in cui si incrociarono.
Ciò che li differenzia o meglio li oppone è ancora più lampante prima e dopo la nascita dell’impressionismo ‒ evento che la mostra considera sotto una nuova luce. Di formazione e di temperamento diversi, non hanno gli stessi gusti letterari né tantomeno musicali. Le scelte divergenti in fatto di mostre e di carriera raffreddano, a partire dal 1873-'74, la loro amicizia nascente, amicizia in precedenza consolidata dall'esperienza condivisa della guerra del 1870 e dai postumi della Comune. Sarebbe impossibile paragonare la ricerca di riconoscimento del primo al rifiuto ostinato del secondo nell'adottare i canali di legittimazione ufficiali. E se si considera la sfera privata, terminati gli anni giovanili, sono diversi in tutto. Alla socievolezza di Manet, molto aperto e brillante, alle sue scelte domestiche, rispondono l'esistenza segreta di Degas e la sua cerchia ristretta.
In Degas Danse Dessin, libro che si sofferma molto su Manet, Paul Valéry parla di «meravigliose coesistenze» confinanti con accordi dissonanti. Facendo incontrare Manet e Degas nella luce dei loro contrasti e rivelando in che misura si definiscono l'un l'altro nella differenza, questa mostra ‒ ricca di capolavori mai riuniti prima d'ora e frutto di una collaborazione senza precedenti ‒ invita a guardare con occhi diversi la complicità effimera e la rivalità durevole di due giganti della pittura. Il percorso espositivo rende ancora più evidente ciò che la modernità pittorica, al momento della sua nascita, diffusione e successo, ebbe di conflittuale, eterogeneo e imprevedibile. E dà finalmente pieno valore alla collezione di Degas, in cui Manet acquista sempre più importanza dopo la morte. Perché la morte li aveva riconciliati.
Questa mostra è organizzata dai musei d’Orsay e dell’Orangerie insieme al Metropolitan Museum of Art di New York dove sarà esposta da settembre 2023 a gennaio 2024.
The exhibition is now over.
See the whole program