Capolavori della collezione fotografica del museo d'Orsay
Il museo d'Orsay inaugura una nuova galleria permanente dove, d'ora in poi, sarà presentata la collezione di fotografie del museo che ripercorrono una parte rilevante del primo secolo della tecnica. Queste tre sale, situate al pianterreno del museo, lato rue de Lille e aventi una superficie di circa 130 m2, erano inizialmente destinate alla presentazione di rassegne e di mostre temporanee. D'ora in avanti, questo nuovo spazio permetterà di esporre in modo ampio ed esauriente la collezione fotografica di cui dispone il museo dando in questo modo alla stessa l'opportunità di affermare con forza la sua presenza all'interno dello stesso museo d'Orsay, accanto alle altre tecniche -pittura, scultura, architettura ed arti decorative. Le stampe fotografiche non possono essere esposte in permanenza. Ne consegue che, nel corso dell'anno, si procederà all'allestimento di tre diversi tipi di mostre.
Avviata ex nihilo nel 1979, la collezione di fotografie del museo d'Orsay è stata costituita grazie ai depositi, alle donazioni e alle acquisizioni e si è avvalsa, nel corso degli anni, del costante sostegno della Commissione nazionale della fotografia, del Fondo del Patrimonio e della Associazione Amici del museo d'Orsay.
Tale collezione si è ulteriormente arricchita grazie alle numerose donazioni, in particolare quella della Fondazione Kodak-Pathé di Vincennes e grazie ai depositi di altre istituzioni (Manifattura di Sèvres, Fondazione Dosne-Thiers).
Imperniata sulla fotografia francese, la collezione si occupa anche dei fotografi stranieri, in particolare quelli anglosassoni e comprende oggi circa 50 000 immagini di ogni tipo (stampe, negativi, album...), scattate sia dai maggiori fotografi di fama (Nadar, Le Gray, Stieglitz...), sia da autori rimasti anonimi. Tali immagini riflettono le innovazioni formali della tecnica, dalla pubblicazione dei primi procedimenti fotografici nel 1839, agli anni venti del Novecento.
Questo nuovo spazio è stato inaugurato con una selezione di un'ottantina di immagini scelte tra quelle più rappresentative e più importanti dell'intera collezione. Le opere prescelte vanno dagli esordi della tecnica al 1922 e lasciano ampio spazio alle acquisizioni degli ultimi anni: l'allestimento inizia con i dagherrotipi, in prevalenza francesi, molti dei quali sono incunaboli della fotografia ( Portrait de Delacroix de 1842, Barricades de 1848, rue Saint-Maur [Ritratto di Delacroix del 1842, Barricate del 1848, rue Saint-Maur] (una delle più recenti acquisizioni del museo), Panorama de la rade de Toulon [Panorama della rada di Tolone] del 1845, Portrait de Victor Hugo [Ritratto di Victor Hugo], 1851). La mostra prosegue poi con stampe rare degli anni tra il 1840 e il 1850, opere dei pionieri della fotografia su carta, di nazionalità inglese (come Fox Talbot, l'inventore dell'omonimo procedimento) ma soprattutto francese.
Gli anni cinquanta del XIX secolo, spesso considerati come un'epoca d'oro della fotografia francese, sono egregiamente rappresentati nella collezione del museo: Nadar ( Portrait de Baudelaire [Ritratto di Baudelaire]), Gustave Le Gray ( Marines [Paesaggi marini]), proprio come Charles Nègre, la cui immagine più rappresentativa, Le Stryge [La Strige], è stata recentemente acquisita nel corso di un'asta pubblica. A questi nomi vanno poi aggiunti quelli di Hugo, Baldus, Regnault, Marville e di un cospicuo numero di vedute di paesaggi egiziani (provenienti dal dipartimento delle Antichità egiziane del Louvre), del Medio-Oriente (Sauvaire, Salzmann) o dell'India (di Lagrange) degli anni 1850-1860.
La fine del secolo è rappresentata da fotogrammi scattati da una schiera di artisti, pittori ed incisori (Degas, Bonnard, Rivière), che hanno praticato la fotografia a livello amatoriale. L'allestimento si termina con uno spazio dedicato alle tendenze moderniste con le opere di Atget, fotografo del XIX secolo considerato, ai primi del Novecento, un precursore della fotografia moderna e con i pittorialisti anglosassoni tra cui Haviland, Steichen e Stieglitz.