Exposition au musée

Donna con ventaglio - Nina de Callias, modella de Manet

Dal 18 Aprile al 16 Luglio 2000
Edouard Manet-Odalisque
Edouard Manet
Odalisque, vers 1862 - 1863
Paris, musée d'Orsay, conservé au département des Arts Graphiques du musée du Louvre
© DR
Distesa con noncuranza su un sofà, La donna con ventagliodi Edouard Manet fissa con curiosità e con una punta di ironia il visitatore che passa. Vestita con abiti orientali (blusa in stile algerino, babbucce), in posa su uno sfondo giapponese, la protagonista di quest'opera ha proprio l'aspetto composito della "figura di fantasia" che Manet intendeva dipingere, negando di aver eseguito, in questo caso, un ritratto. Manet torna a raffigurare questa signora, in una piccola rivista letteraria dell'epoca intitolata Revue du Monde Nouveau. Questa volta, come recita il titolo dell'incisione, la donna posa da "Parigina", : in veste di velluto nero ornata da una fragola, un cappello in testa, diventando un tipico esempio di eleganza. La figura si è affinata, come il viso che assume un'espressione pensierosa. Un sonnetto dedicato a Manet da Charles Cros, direttore della rivista, menziona la seduta di posa, senza nominare la modella.
Il quadro, quando Manet era ancora vivo, non fu mai esposto. L'artista lo custodiva, infatti, nella sua bottega, al riparo dagli sguardi. In occasione della retrospettiva dedicata all'artista e svoltasi nel 1884, ad un anno dalla sua morte, l'opera viene presentata con il titolo di Donna con ventaglio.In quello stesso anno, durante la vendita delle opere presenti nella bottega di Manet, il quadro viene acquistato da una delle sue modelle preferite, sua cognata, la pittrice Berthe Morisot. La figlia di quest'ultima donerà il dipinto ai musei nazionali nel 1930. Da allora, La donna con ventagli si concede agli sguardi ammirati del pubblico.
Henri Cros -Prix du Tournoi
Henry Cros
Prix du tournoi, en 1873
Musée d'Orsay
© RMN-Grand Palais (Musée d’Orsay) / Gérard Blot / Christian Jean
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Chi è questa donna, una volta odalisca, un'altra parigina e che, il primo biografo di Manet nel 1884 indica come "una musicista molto distinta che, ai successi di pianista e di compositrice, affiancò anche quelli di poetessa"?
La mostra che il museo d'Orsay dedica a tale straordinaria figura, tenta di dare una risposta a questa domanda tracciando la storia della sua vita, - quella di una donna di talento, eccellente pianista e poetessa occasionale, che seppe fare del suo salotto uno degli ambienti più vivaci dell'avanguardia artistica e letteraria dei suoi tempi, - e anche quella di una donna indipendente che volle vivere dando libero corso alla sua creatività, al difuori delle convenzioni sociali allora in vigore e che pagò a caro prezzo questa sua scelta.
Dopo una prima sala imperniata attorno al quadro di Manet, Donna con ventaglio,dove sono presentati ritratti contemporanei di donne ritratte nella stessa posizione, il percorso della mostra segue la vita di Nina de Callias (1843-1884), dalla gioventù spensierata e mondana, alla follia e alla morte.
Attraverso i vari salotti che questa donna ha frequentato, un intero pezzo della vita letteraria ed artistica della fine del secondo impero e degli esordi della Terza Repubblica si dipana sotto i nostri occhi : separatasi subito dal marito, un giornalista dal carattere instabile che Nina sposò per amore (1864-1868), questa donna ospita nel suo appartamento di rue Chaptal giovani poeta in cerca di nuove formule riuniti all'insegna del Parnaso contemporaneo, una raccolta di versi alla quale anche lei dà il suo contributo(1869).
Il suo salotto, frequentato anche da giornalisti repubblicani, diventa così il centro di un movimento progressista, sia nel campo poetico che in quello politico.
In questo salotto si leggono versi, si danno feste. Questi sono anni fasti : Nina è corteggiata, festeggiata. I suoi ammiratori – Coppée, Villiers de l'Isle-Adam, Verlaine, Anatole France e, in particolare Charles Cros con il quale la donna intrattiene, per dieci anni, una burrascosa relazione – la celebrano, proprio come gli artisti. La sala dedicata ai fratelli Cros presenta le cere policrome di Henry e le prove di fotografia a colori di Charles. Frequentando Nina e i suoi amici, i Cros hanno sviluppato molte idee innovative.
Edouard Manet-Portrait de Jean de Cabanès dit Cabaner
Edouard Manet
Portrait de Jean de Cabanès dit Cabaner, en 1880
Musée d'Orsay
Legs de Mme veuve Eugène Michon, 1923
photo musée d'Orsay / rmn © RMN-Grand Palais / DR / DR
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La guerra prima, la Comune poi, saranno all'origine di una serie di problemi molto gravi che sconvolgeranno l'esistenza di questa giovane donna. Nina, per il semplice fatto di aver accolto nel suo salotto alcuni esponenti repubblicani coinvolti nella Comune, per sfuggire alla repressione, è costretta a fuggire in esilio a Ginevra. Rientrata a Parigi nella primavera del 1873, riapre il suo salotto un anno dopo ma, la situazione, è ora profondamente mutata: la de Callias si è sistemata in una modesta villetta di un quartiere periferico, nei pressi della barriera di Clichy.
I vecchi Parnassiani che cominciano a fare carriera (Coppée, Anatole France, Heredia...) si tengono alla larga dal suo salotto. Altri, però, che non sono ancora famosi, continuano a frequentarlo. Tra quest'ultimi possiamo citare: Villiers de l'Isle-Adam, Chabrier, Léon Dierx, Charles Cros, compagno leale.
Nuove reclute fanno la loro comparsa, si tratta di poeti e pittori esordienti di una generazione intermedia, ancora alla ricerca della loro strada tra i quali spiccano i nomi di Forain, Franc Lamy, Georges Lorin, Richepin, Rollinat, Goudeau, Germain Nouveau. Il salotto di Nina de Villard, cognome da nubile di sua madre che la donna ha oramai adottato, è ora ritenuto sospetto in quanto la sua animatrice è considerata socialmente decaduta, essendosi messa deliberatamente ai margini della buona società.

Pierre Franc-Lamy-Le Salon de Nina de Villard, projet d'éventail
Pierre Franc-Lamy
Le Salon de Nina de Villard, projet d'éventail
Paris, musée d'Orsay, conservé au département des Arts Graphiques du musée du Louvre
© DR

Ciononostante, questa seconda fase della vita di Nina si rivela assai feconda: difatti, è proprio in un ambiente come questo che prende corpo lo spirito di parodia presente a attivo nella raccolta collettiva Dixains réalistes alla quale anche lei contribuì e da dove nascerà il circolo letterario degli Hydropathes, precursore di Le Chat noir, anello fondamentale nella genesi del simbolismo.
La tensione nervosa provocata dalle notti insonni e anche dall'abuso di sostanze alcoliche, avranno presto ragione della salute mentale di Nina de Villard. La separazione con Charles Cros, nel 1877, non fa che aggravare ulteriormente la situazione. Nel 1884, quando la de Villard si spegne all'età di quarantuno anni, la donna si considerava già morta da anni. Una crudele coincidenza fa sì che il ritratto di Manet venga esposto al pubblico proprio in quell'anno.