L'album di famiglia: immagini di vita privata
"Come sono adorabili questi gruppi di neonati, di bambini, di giovani belli e spensierati che, per un po', si buttano alle spalle i doveri che la vita cittadina impone loro! E quante chiacchierate sotto le tende dai colori vivaci, e gli amoreggiamenti al riparo da occhi indiscreti; le corse a galoppo di un asino, le prodezze dei bagni, le escursioni a largo ..." E.Giard, Le Livre d'or de la photographie, 1902, Paris, C.Mendel.
Un genere nuovo
In contemporanea alla mostra Edouard Vuillard presso le Galeries nationales del Grand Palais dove sono esposte per la prima volta le fotografie del pittore che si definiva un '"esploratore del quotidiano"-, il museo d'Orsay organizza un allestimento della sua collezione di fotografie avente per tema gli album di famiglia. Un nuovo genere di raffigurazione che testimonia l'esistenza dei legami familiari, fa la sua comparsa verso la metà dell'Ottocento. Stiamo parlando dell' album di famiglia. Il fotografo, spesso un parente, immortalando momenti felici come feste, nascite, viaggi e villeggiature, che l'album racchiude nelle sue pagine serbando in eterno il loro ricordo, dà della famiglia l'immagine che a tutti piace e in cui tutti si riconoscono.
Questi attimi di gioia formano le figure di un'intimità preservata ma ugualmente valorizzata. L'album di famiglia, composto a fine Ottocento da un numero cospicuo di borghesi e di aristocratici, protegge questa intimità e la mette in scena per le generazioni future. Questa mostra non solo offre la possibilità di presentare l'insieme delle tecniche fotografiche, dal dagherrotipo dei primi album agli apparecchi Kodak di Bonnard e Vuillard, fino agli autocromi di Clémentel, ma consente anche di scoprire la collezione del museo d'Orsay sotto tutti questi diversi aspetti.
Una collezione eccezionale
La collezione del museo d'Orsay è davvero notevole; gli album o le fotografie di famiglie, in possesso del museo, sono di straordinaria qualità. Queste immagini, realizzate o reperite nella cerchia di artisti celebri, talvolta dagli artisti stessi, mostrano in modo commovente il lato privato di personaggi celebri, da Victor Hugo a Emile Zola, da Jean-François Millet a Pierre Bonnard. Queste fotografie, sapientemente elaborate, spesso allestite nei minimi dettagli, permettono altresì di esplorare le qualità estetiche del genere; nella fattispecie questo è proprio il caso di molte raccolte realizzate in Francia o in Inghilterra negli anni sessanta del XIX secolo.
Come ad esempio, l'album del fondo Elisa Le Guay, un tempo appartenuto ad una famiglia di artisti della Manifattura di Sèvres, in cui si mischiano l'influsso degli artisti contemporanei e la rappresentazione delle persone amate. Queste donne in giardino nei loro abiti fruscianti, sorridenti e spensierate davanti all'obbiettivo di Achille Bonnuit, evocano le donne dipinte da Monet.
Nello stesso periodo, Lewis Carroll scatta molte fotografie della famiglia Terry. Mischiando i riferimenti letterari e storici alla dolcezza e al fascino degli affetti fraterni, le immagini fermate da Caroll mettono in scena i legami intimi di una famiglia dell'Inghilterra vittoriana. Allo stesso modo, Lady Hawarden elabora i ritratti delle sue figlie o dei suoi parenti, nei quali giovani donne dall'aspetto languido, con indosso abiti ampi, mostrano un volto che rivela il loro carattere segreto meglio di quanto avessero potuto farlo pose più convenzionali.
Un modello familiare che perdura
Alla fine del secolo, con la semplificazione dei procedimenti fotografici il numero degli album di famiglia aumenta in modo considerevole. Quelli del pittore di storia Popelin, della ricchissima famiglia Menier, dei Vaudoyer o del pittore Delaherche mostrano come queste famiglie della grande e piccola borghesia vivono la loro storia che scrivono e racchiudono tra le pagine di un libro destinato a mantenere vivo il loro ricordo nel tempo. I momenti felici vengono così vissuti di nuovo e rinnovati; un'estate dopo l'altra, nel medesimo giardino, quello della tenuta di famiglia, i bambini sorridono e strepitano davanti all'obbiettivo.
In fondo, ad essere nuovamente rappresentate con una felicità che si tinge di nostalgia, sono un po' Les Vacances [Le Vacanze] della contessa di Ségur, libro feticcio di queste generazioni. Forse, anche l'infanzia moscovita di Sophie Rostopschine, contessa di Ségur, sarebbe stata immortalata se la nobildonna fosse nata qualche anno dopo.
L'album di una famiglia russa, attribuito a Smoroscky, evoca l'esistenza felice ma già velata di rimpianti, di alcuni notabili russi negli anni ottanta del XIX secolo, simile a quella che Anton Chekhov descrive nei suoi racconti o nelle sue opere teatrali, dalle torride estati all'ombra degli alberi che circondano la dacia di famiglia agli inverni rigidi, dove la neve sommerge ogni cosa. La vista di questi momenti felici, spesso simili a molti altri, testimoni di un modello familiare che perdura ancora oggi, suscita una forte emozione.
Gabriel Loppé, Pierre Bonnard, Edouard Vuillard, fotografi di scene familiari/strong>
Queste immagini private trovano la loro massima espressione grazie a tre pittori e fotografi il cui lavoro trae dalla loro stessa vita familiare, con i suoi momenti di gioia e i doveri che essa comporta, una fonte di ispirazione. Le fotografie del pittore Gabriel Loppé e quelle più conosciute di Pierre Bonnard sono in mostra al museo d'Orsay.
Gli allegri schiamazzi dei loro parenti che si concedono un po' di svago, immortalati in tutta la loro esuberanza, riecheggiano di fronte agli apparecchi fotografici. Grazie al suo talento nel cogliere l'attimo e alla sua abilità nel comporre l'immagine, Bonnard immortala il frastuono estivo della famiglia Terrasse. Il carattere intimo e privato di questi momenti, rivelato grazie al pittore, acquista una nuova dimensione. L'obbiettivo di Bonnard conferisce a questi momenti una dimensione atemporale che oltrepassa ogni sorta di contingenza.