Lovis Corinth (1858-1925)Tra impressionismo ed espressionismo
La Secessione<br>
La Secessione
La Secessione berlinese viene fondata nel 1898. Max Liebermann ne è il primo presidente e Walter Leistikow l'attore principale. Proprio quest'ultimo convince Max Slevogt e Lovis Corinth ad unirsi al gruppo. Dal 1899 al 1911 questa associazione diventa presto uno dei principali fulcri della vita artistica tedesca. Nel 1904, Paul Cassirer, pensando a Liebermann, Slevogt e Corinth, conia l'espressione "triumvirato dell'impressionismo tedesco": così facendo sottolinea cosa avvicina questi tre pittori all'impressionismo francese.
Immagini classiche alterate e scene di vita
Muovendo da motivi classici attinti dalla mitologia greca dalla religione cristiana e dal mondo letterario, Corinth tratta in modo ossessivo i temi dell'amore, del sesso o della morte. Il suo approccio alla pittura e la fattura stessa delle opere traggono in un primo tempo ispirazione da Frans Hals e da Rembrandt.
Corinth ha sempre dipinto basandosi sul modello, generalmente scelto nella sua cerchia diretta. I suoi personaggi, dai gesti e dalle espressioni spesso enfatizzati, celebrano la nudità del tutto priva della presunta grazia delle figure bibliche e mitologiche. Questa parodia della tradizione è la testimonianza di una vena satirica che deve molto ad Arnold Böcklin e i cui echi giungeranno fino a Ludwig Meidner o George Grosz e Otto Dix.
Successivamente, l'abbandono della gerarchia dei generi spinge Corinth ad interessarsi alle scene della vita contemporanea, in particolare in Il gioco dei birilli, Distribuzione dei regali a Natale (1913) o in Sulla spiaggia di Forte dei Marmi (1914).
Ritratti ed Autoritratti<br>
Ritratti ed Autoritratti
I ritratti di Corinth riflettono la sua evoluzione artistica, da un accademismo naturalistico all'espressionismo, passando attraverso una fase impressionista. L'artista esegue un centinaio di ritratti di uomini e donne del mondo artistico e politico, diventando il ritrattista più in voga di Berlino. Corinth, inoltre, si serve dei componenti della sua famiglia come modelli.
Per mezzo dell'autoritratto, Corinth prosegue la ricerca di sé attraverso la pittura. Ogni anno, a partire dal 1900, all'avvicinarsi del suo compleanno, il pittore inizia un autoritratto. La raffigurazione esagerata della sua persona tramite la finzione, il ricorso al travestimento e all'allegoria, così come il lavoro in serie, non hanno equivalenti all'epoca.
Senza dubbio, il pittore ha elaborato, tramite questo esercizio, la parte più forte della sua opera. Nel suo Ultimo Autoritratto del 1925, Corinth si ritrae a mezzobusto davanti ad uno specchio che riflette l'immagine del suo profilo deformato e segnato dall'età. In questo genere, Corinth, che si raffiguri in piena attività o in preda alla disperazione, rivela completamente il suo essere.
La passione del pittore
Corinth presta un'attenzione particolare alla passione e alla morte di Gesù Cristo. Tuttavia, il Grande martirio (1907), più che una celebrazione della redenzione tramite il sacrificio della croce, descrive crudamente i tormenti patiti dal Cristo. Il tema ricorrente della crocifissione mostra come uno stesso soggetto abbia potuto dare origine a soluzioni pittoriche di vario genere durante l'intero corso della sua carriera artistica.
In Salomé II (1900), dove Corinth fa coabitare i temi della seduzione e della morte, i modelli sono identificabili. L'artista vi combina morbosità e virtuosismo pittorico. Più che una pagina di storia, il quadro si presenta come una parodia della vita. Il suo modo provocante e non convenzionale di affrontare il tema fa di Corinth un pittore sovversivo.
Vittima di un colpo apoplettico nel dicembre del 1911, qualche mese dopo Corinth raffigura sé stesso nel L'Accecamento di Sansone. In questo quadro, tema biblico e autobiografico si incrociano. L'inquadratura insolita prefigura la drammaturgia cinematografica.
Fedele ad una tradizione di storia dell'arte, Corinth si è ostinatamente rappresentato nel Cristo, una pratica che trova il suo apogeo in Ecce homo del 1925. del 1925 nel quale è presente la fattura che caratterizzerà le sue opere tardive: la pennellata violenta, che diventa un elemento stilistico che lo riavvicina all'espressionismo.
L'attaccamento al soggetto serve spesso da pretesto ad una pittura che ha già conquistato la sua autonomia. Il modo in cui l'artista affronta i temi delle sue rappresentazioni illustra la libertà che egli esprime nei confronti dell'iconografia tradizionale, pur testimoniando il suo attaccamento alla pittura e alla presenza sensuale del colore.
Il corpo e la carne<br>
Il corpo e la carne
Corinth compie studi di nudo all'Accademia Julian di Paris, negli anni ottanta del XIX secolo. Secondo l'artista questo genere equivale al "latino della pittura". La sua produzione di nudi subisce un sensibile aumento dopo il 1904. Fedele all'ideale espressionista di fondere arte e vita, l'artista sceglie raramente i suoi modelli tra i professionisti ma si rivolge, il più delle volte, ai componenti della sua famiglia.
Mentre numerose sue allegorie celebrano la nudità, Corinth finisce con lo sbarazzarsi di ogni tipo di allusione mitologica o religiosa. Alcuni quadri sono nati da osservazioni spontanee della vita quotidiana, basti solo pensare a Mattinata (1905) e Dopo il bagno (1906), che ritraggono sua moglie, la sua modella preferita, in occupazioni intime.
La volontà di Corinth di comprendere la vera essenza del corpo, della carne e del sangue, permette all'artista di affrontare quegli argomenti dai quali altri pittori prendono le distanze. Seguendo l'esempio di Rembrandt, Corinth mostra interesse per le scene raffiguranti la macellazione di animali, senza che tali raffigurazioni ci mostrino un quadro di genere classico. Corinth, infatti, associa spesso le carcasse degli animali ai nudi, in virtù della sensualità dei colori e dell'aspetto lascivo che da essi si sprigiona. La carne ed il sangue si mischiano alle grida che risuonano, il tocco pittorico esasperato ci riporta all'atmosfera del macello.
Paesaggi
Solo sporadicamente Corinth dipinge paesaggi su commissione. Difatti, questo soggetto obbedisce il più delle volte all'estro creativo dell'artista. Liberato da qualsiasi contenuto in grado di distrarre lo sguardo, questo genere, che rientra nel campo delle codifiche tradizionali della pittura, mette in risalto le qualità pittoriche dell'opera: la composizione, il trattamento della superficie, la pennellata apparente, l'intensità dei colori.
I paesaggi tardivi, e più precisamente le vedute del lago di Walchen, confermano l'amore profondo di Corinth per la natura e testimoniano la sua stanchezza nei confronti della vita urbana. Queste opere riflettono il carattere mutevole dei paesaggi. In questo modo, seguendo le orme degli impressionisti francesi, Corinth raffigura uno stesso luogo in diversi momenti della giornata e, addirittura, dell'anno. Questa serie di quadri realizzata tra il 1918 e il 1925 celebra l'autonomia del colore.
I paesaggi tardivi, e più precisamente le vedute del lago di Walchen, confermano l'amore profondo di Corinth per la natura e testimoniano la sua stanchezza nei confronti della vita urbana. Queste opere riflettono il carattere mutevole dei paesaggi. In questo modo, seguendo le orme degli impressionisti francesi, Corinth raffigura uno stesso luogo in diversi momenti della giornata e, addirittura, dell'anno. Questa serie di quadri realizzata tra il 1918 e il 1925 celebra l'autonomia del colore.
Quando la sua vita volge al termine, Corinth intensifica la produzione di paesaggi e quella di nature morte sviluppandovi le tematiche che gli sono proprie. Molti di questi quadri dai colori evanescenti e mischiati sono caratterizzati dal dissolvimento delle forme, dal loro punto di vista ravvicinato e da una pennellata rabbiosa. L'espressività della pittura stessa prevale sulla precisa resa pittorica del soggetto.
Opere su carta <br>
Opere su carta
"Pochissimi erano quelli a conoscenza che Corinth, geniale in pittura, lo fu altrettanto in bianco e nero." (Karl Schwarz). Le opere su carta superano di gran lunga l'opera dipinta. Disegni e acquarelli, acqueforti, puntesecche e vernici morbide, litografie in nero e a colori costellano il percorso dell'artista. A parte lo schizzo preparatorio, che serve per studiare la postura del personaggio e la composizione del quadro, la maggior parte dei fogli disegnati da Corinth, così come i suoi acquerelli, si presentano come opere a tutto tondo. Le illustrazioni che Corinth realizza per i libri, per la Bibbia, tanto per citare due esempi, contribuiranno, come del resto le incisioni, alla sua fama.
Anselm Kiefer: un omaggio a Corinth
Nato nel 1945 a Donaueschingen (Germania), Kiefer è uno dei più importanti artisti contemporanei. Su invito del museo d'Orsay, egli rende omaggio a Corinth con un'opera appositamente creata per la circostanza. Per Lovis Corinth. Autoritratto con scheletro (2007) è un trittico nel quale il girasole appassito, simbolo della vanità, struttura lo sfondo dell'immagine. Le foglie bianche con i loro numeri e le loro lettere ricordano la nomenclatura delle stelle stabilita dalla NASA. In questo modo Anselm Kiefer vuole legare gli elementi che raffigura con il cosmo. Le vetrine sono riempite di spine, una chiara ed esplicita allusione alla passione del Cristo. Nel pannello centrale, una colonna vertebrale ricorda Autoritratto con scheletro di Corinth (1896) del museo Lenbachhaus di Monaco.
Con quest'opera, Anselm Kiefer testimonia l'importanza della posterità di Corinth nell'arte contemporanea.