Dopo una prima parte della propria carriera dedicata alla pittura e alle arti decorative, Aristide Maillol si impone, a più di quarant’anni, come uno scultore importante e innovativo nei primissimi anni del XX secolo. É allora molto legato a Maurice Denis, pittore e teorico del gruppo dei Nabis, che gli dedica un lungo articolo nel 1905, in occasione della presentazione durante il Salon d’Automne della Donna seduta, conosciuta poi sotto il titolo Mediterranea. Vi definisce quindi il credo estetico di Maillol, del quale condivide ampiamente i valori: «L’ideale dell’Arte, è condensare e riassumere, in un piccolo numero di forme chiare e concise, i collegamenti infinitamente vari che percepiamo nella Natura. È ridurre all’essenziale le nostre sensazioni più particolari, è fare qualcosa di semplice con qualcosa di complicato».
È proprio nello stesso periodo, tra il 1904 e il 1907, che Maillol modella tre versioni del ritratto di Marthe, moglie di Maurice Denis, della quale si conosce il posto molto importante che occupa nella vita e nelle opere del pittore. Il busto che abbiamo recentemente acquistato è il primo della serie, quello da cui derivano gli altri due, e il più imponente per le sue dimensioni. Conformemente all’«ideale» sopra definito da Denis, Maillol ha dato della giovane donna un’immagine serena, senza affettività, rassomigliante ma allo stesso tempo tendente al tipo classico. Il busto è composto da grandi volumi chiaramente definiti: le spalle, sottolineate dal bordino dell’abito; il collo, la fronte, e soprattutto l’acconciatura con chignon, sul retro. I tratti di Marthe vi sono resi, in modo sintetico, con dettagli levigati, una superficie tesa, senza asperità.
Proveniente direttamente dalla famiglia Denis, questa opera costituisce un’importante testimonianza dei legami di profonda amicizia, ammirazione e aiuto reciproco che univano i due uomini in quello che Maillol chiamava una «fraternità artistica».