In una bella giornata di fine estate nella campagna svedese, si è formato un piccolo assembramento sul ciglio della strada, lungo un muretto di pietra. Una decina di bambini, ragazzi e ragazze di tutte le età, si sono fermati per osservare un'elegante giovane donna, sotto un ombrellino di artista e chinata sul suo cavalletto. Dipinge all’aperto un quadro che rappresenta il paesaggio di fronte a lei: un campo mietuto dove file di balle di fieno disposte in linee regolari si estendono verso lontani boschetti di alberi. Quasi tutti gli sguardi convergono su questo quadro che sta per essere dipinto. Intensamente assorbiti da questo spettacolo incongruo e affascinante, questi bambini si rivelano essere "amici dell'arte", Konstvänner, titolo con cui questo dipinto viene esposto per la prima volta all’Accademia Reale delle Belle Arti di Stoccolma nel maggio 1885, dove vince il primo premio e la medaglia reale.
Il successo di Konstvänner non sorprende affatto. Brate vi ha assimilato la lezione del suo maestro all'Accademia, August Malmström (1829-1901), famoso per aver dipinto piccoli contadini in scene di genere aneddotiche e piacevoli. Konstvänner testimonia la competenza di questa giovane artista – allora 24enne -, la sua capacità di cogliere gli atteggiamenti, e soprattutto la sua padronanza della composizione: le molteplici linee diagonali (del sentiero, delle balle di paglia, del tumulo di pietre, delle contadine e dei ragazzi sdraiati nell'erba) convergono tutte, a stella, verso la pittrice dietro il suo cavalletto. Si sprigiona dalla scena, immersa in una luce intensa e regolare, un fascino innegabile. Brate la descrive con grande abilità, specialmente nel trattamento meticoloso del primo piano di vegetazione, e delle rocce dall’aspetto e dalle tonalità sfumate. L'artista rappresentata al lavoro, questa giovane donna la cui presenza è segnalata dall'ombrellino, conferisce all'opera un ulteriore interesse. Il dipinto documenta quindi la pratica della pittura di plein air in Svezia a metà degli anni 1880. A volte descritta come un autoritratto, questa remota figura femminile sembra piuttosto rappresentare una delle compagne pittrici di Fanny Brate, studentesse come lei nel Dipartimento femminile dell'Accademia.
Fanny Brate ha iniziato a frequentare nell'agosto del 1879 (dopo aver seguito, come molte delle sue consorelle, corsi di disegno in una scuola tecnica), questo "Dipartimento femminile" o Fruntimmersavfdelningen dell’Accademia Reale delle Belle Arti di Stoccolma - la prima scuola d'arte ad offrire alle artiste donne, dal 1864, l'accesso a un corso completo di studi. Dopo il suo premio per Konstvänner nel 1885, otterrà una borsa di viaggio che le permetterà di trascorrere la prima parte del 1887 a Parigi, dove continuerà i suoi studi all'Accademia Colarossi, quindi esporrà il suo lavoro - i cui temi si evolsero rapidamente in ritratti, nature morte, paesaggi o scene di interni - a Stoccolma, ma anche, nei decenni successivi, a Monaco di Baviera o Berlino, e fino a St. Louis, Missouri nel 1904, all'Esposizione Universale, dove riceve una medaglia di bronzo. Nonostante questi brillanti risultati, nessuna opera di Fanny Brate è mai apparsa finora nei musei francesi, dove le donne artiste – così come le immagini di donne artiste – non sono ancora sufficientemente rappresentate. Konstvänner entra a far parte della collezione delle opere svedesi del museo d'Orsay, composta da una ventina di dipinti, tra cui il dipinto di Hugo Salmson Una barriera Dalby (1884).
Quest'opera di Fanny Brate è attualmente esposta al livello mediano, sala 58.