Con questa scultura, Gustave Doré affronta un tema relativamente classico, quello dello stretto rapporto tra amore e morte, Eros e Thanatos. Ne dà però una visione inedita, inventiva nella relazione tra i due personaggi: la figura della Parca, massiccia e austera, domina l'Amore, raffigurato nelle vesti di un bell'adolescente, che si erge con nonchalance tra le ginocchia dell'anziana donna dallo sguardo triste. Originariamente, come lo si può vedere in immagini antiche e copie in formato ridotto di questo soggetto, una cordicella che collegava queste due figure dava la chiave della composizione: formando ad una delle estremità la corda dell'arco con cui Eros suscita l'amore nel cuore dei mortali, si prolungava per passare tra le lame delle forbici tenute nella mano destra dalla Parca, identificabile così come Atropo, colui che taglia il filo della vita; la cordicella proseguiva quindi verso la mano sinistra dell'Amore; e poi a quella della Parca, prima di raggiungere, sulla terrazza, una conocchia, anch'essa scomparsa.
La critica rimase impressionata dall'ambizione di questa grande scultura e dalla disinvoltura dell'artista in questo nuovo mezzo, ma rimproverò anche a Gustave Doré la sua insaziabile sete di gloria, come se non potesse accontentarsi degli allori già acquisiti nei campi del disegno e della pittura. L'opera non è stata acquisita dallo Stato, con grande disappunto del suo autore. Poco dopo la inviò a Londra per esporla presso la Doré Gallery, ed iniziò a pubblicarla sotto forma di riduzioni (copie in terracotta a Bourg-en-Bresse e Strasburgo; bronzo a Ottawa).
Inclusa nella vendita dopo la morte di Gustave Doré, nel 1885, fu acquistata (con diritti di riproduzione) dal fonditore Victor Thiébaut, che senza dubbio sperava di fonderne una copia in bronzo, come aveva fatto per altri soggetti dell'artista. Così non fu e questo grande calco in gesso passò poi nella collezione di Paul Doumet-Adanson, che lo installò al più tardi nel 1891 nel suo castello di Balaine, a Villeneuve-sur-Allier, e più recentemente in quella del decoratore Jacques Garcia. La Parca e l'Amore è stata presentata al museo d'Orsay nel 2014 per la mostra «Gustave Doré. La fantasia al potere» (commissari della mostra Philippe Kaenel, Paul Lang e Édouard Papet).
Autore
- François Blanchetière, conservatore capo scultura e architettura