1855, la data di questo disegno, è decisiva per Degas. Segna il suo ingresso alla scuola delle Belle Arti e il suo incontro con Ingres. Questa fu anche la data in cui dipinge le sue prime due opere maggiori: il suo autoritratto chiamato anche Degas con carboncino (vedi illustrazione sotto) e René con un calamaio (un'opera conservata presso lo Smith College Museum, Northampton, Massachusetts). L'esecuzione di ritratti che rappresentano i suoi cari è allora al centro della pratica di Degas.
Questo disegno di René appartiene a una serie ben distinta su carta rosa, di cui altri due esempi sono già conservati al museo d'Orsay (vedi illustrazioni sotto). Come lo ha analizzato Henri Loyrette a proposito del disegno di René ad occhi chiusi, «Il volto sembra emergere o apparire, come una maschera, e il lavoro di sfumatura.. della mina di grafite sembra creare un effetto esteticamente vicino allo sfumato... Sembra avvicinarsi all'estetica dei disegni antichi, soprattutto quelli del Rinascimento italiano». (Henri Loyrette, Paradiso di artisti nel XIX secolo, catalogo di mostra, pag. 43). Questo terzo disegno, più pienamente maturo, condivide con loro il carattere evanescente di un'apparizione, con la sua mina di grafite leggermente sbiadita. Le lumeggiature bianche sulla pupilla degli occhi di René che ci fissano rafforzano l'intensità enigmatica del suo sguardo. Può essere paragonato a un piccolo ritratto dipinto di René (opera conservata dalla National Gallery of Art di Washington) con dimensioni molto simili a quelle di questo disegno, che ne è propedeutico.
È firmato e dedicato a René, che lo tenne nella sua collezione fino alla sua morte insieme al Ritratto con calamaio. 6 o 7 anni dopo, Degas dipinse un altro ritratto, questa volta inciso, di René adolescente (un'opera conservata dal Fogg Museum di Harvard), ma l'artista tagliò poi i ponti con suo fratello per molti anni. Partito vivere negli Stati Uniti per farvi carriera, René sposò sua cugina Estelle Musson, ma abbandonò sua moglie e andò via da casa nel 1878 per seguire la sua amante, cosa che Degas non riuscì a perdonargli.
Questo nuovo disegno arricchisce la collezione di ritratti dei fratelli di Degas, come quello di suo fratello Achille (vedi illustrazione sotto), che presenta una tecnica simile. Viene anche a completare una delle più belle serie su carta colorata della collezione di riferimento di arti grafiche di Degas, che rimane uno dei Fiori all’occhiello del museo d'Orsay.
Articolo redatto da Caroline Corbeau-Parsons, conservatrice Arti grafiche e Pittura