Questo dipinto appartiene a una delle ultime serie dell'artista. Il suo motivo non è il giardino del pittore a Giverny, ma la costa dell'Alta Normandia e le sue scogliere. Famigliare di questi paesaggi della costa d'Alabastro, che aveva dipinto molte volte nei decenni precedenti, l'artista vi torna per due inverni, nel 1896 e nel 1897, per ricatturare l'atmosfera di questi luoghi e la loro luce unica. Ne studia le variazioni su una quarantina di dipinti, nessuno dei quali era mai stato fino ad allora presente nella collezione del Museo d'Orsay. Sulla scogliera vicino a Dieppe si unisce allaScogliera di Fécamp (MNR 223, opera recuperata dopo la Seconda guerra mondiale, affidata alla custodia dei Musei nazionali; vedi illustrazione sotto), eseguita durante la stessa campagna, tra gennaio e marzo 1897. Viene a completare un’eccezionale serie di dipinti che documentano la produzione del pittore in questi anni importanti, che hanno visto evolvere in modo cruciale la sua visione e la sua pratica.

Falaise de Fécamp, en 1897
Musée d'Orsay
Œuvre retrouvée en Allemagne après la seconde guerre mondiale et confiée à la garde des musées nationaux en 1950
© Musée d’Orsay, Dist. RMN-Grand Palais / Patrice Schmidt
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Immersa in una luce iridescente, questa veduta delle scogliere di Dieppe osservate dalla valle Saint-Nicolas, nei pressi di Pourville, dispiega davanti ai nostri occhi un vasto paesaggio marino, punteggiato sulla destra da promontori rocciosi le cui curve e controcurve contrastano con la linea orizzontale della costa che sfuma in lontananza. Il tocco sottile di Monet, i suoi colori vibranti dove dominano i colori Rosati e l'oro pallido, evocano i primi raggi del sole all’alba. L'impressione di spazio e di tranquillità che ne scaturisce fa forse eco alla serenità che Monet viene a cercare su questa costa, dopo un periodo difficile, segnato dal lutto e dalla malattia di alcuni dei suoi cari (la morte dei suoi amici pittori Caillebotte e Morisot; le malattie di sua moglie e delle sue nuore). Le coste di Pourville, che aveva dipinto tante volte quindici anni prima, gli davano questa sensazione di pace. «Sono andato a vedere tutti miei motivi; Nulla si è cambiato», scrive con sollievo. Tuttavia, sa che il paesaggio è minacciato da un progetto di sviluppo al fine di «installarvi ogni tipo di giochi inglesi» (un poligono di tiro e un campo da golf, che sarebbe stato aperto poco dopo); «Gli scavatori si avvicineranno rapidamente ai miei motivi», si lamenta. Infine, pur stupito dalla bellezza del sito, Monet si lamenta di condizioni climatiche a volte difficili: «tempo uggioso, nebbia scura, vento gelido», annota il 20 gennaio, ammettendo addirittura: «Non sto scherzando affatto. [...] Bisogna sicuramente fare affidamento solo sulla febbre da lavoro per tenere caldo».

Sur la falaise de Dieppe, 1897
Musée d'Orsay
Dation, 2023
© Musée d’Orsay, dist. RMN-Grand Palais / Sophie Crépy
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Lavorando fuori, frettolosamente ed a disagio, all'elaborazione di queste tele – tra cui questo dipinto - Monet le finirà tuttavia nella calma dello studio, come tutte le sue opere che compongono le sue serie – armonizzandole tra loro e rielaborando il suo motivo, questa volta riesaminato attraverso il filtro della memoria. Sotto il suo aspetto istantaneo, che evoca la luce magica dell'alba e gli spruzzi costieri, Sulla scogliera vicino a Dieppe è uno dei paesaggi più «interiorizzati» di Monet. Su questa tela, iniziata sul motivo, Monet dipinge anche il suo ricordo di queste scogliere, loro «bei rilievi luminosi», «il mare amato da un amore fedele» (Gustave Geffroy, critico e storico dell'arte), qui ricordati con nostalgia ed esaltati dal suo pennello magistrale.
Rimasto nello studio di Monet fino al 1903, quando l'artista la offrì in una vendita di beneficenza organizzata a sostegno di Victor Vignon (1847-1909, pittore che partecipò alle ultime quattro mostre impressioniste), Sulla scogliera vicino a Dieppe non è più stato esposto dal 1910. Il dipinto è stato pubblicato solo due volte fino ad oggi, sempre in bianco e nero: nel catalogo ragionato dell'artista e in occasione della sua vendita nel 1958, che lo fece integrare la collezione privata dove è rimasto finora. Il suo arrivo al museo d'Orsay permette di mostrare un dipinto sconosciuto, e di apprezzare nel suo giusto valore questa serie Scogliere del 1896 e del 1897, grazie a questo meraviglioso esemplare - peraltro rimasto nel suo stato originale (mai rintelato). Il suo recente restauro, effettuato in occasione del suo ingresso nelle collezioni, ha restituito la freschezza dei suoi colori e la sua notevole luce perlacea.
Sulle scogliere vicino a Dieppe non è attualmente in mostra al Musée d'Orsay.
Autore
- Anne Robbins, curatore di pittura