Antoine Vollon, "Falaise" [Falesia]

Antoine Vollon
Falaise, vers 1870
Musée d'Orsay
© © Musée d’Orsay, dist. RMN-Grand-Palais / Patrice Schmidt  / Patrice Schmidt
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Nei generi in cui si è distinto (nature morte, marine, paesaggi), Antoine Vollon (1833-1900) è stato apprezzato dai critici e i collezionisti del suo tempo che ne lodano in particolare la padronanza del colore e la resa dei materiali. Espone al Salon durante tutta la sua carriera e riceve numerose ricompense ufficiali.

Questa tela rappresenta un paesaggio di scogliere impervie difficile da localizzare con precisione. Si tratta probabilmente di una località della costa normanna dove Vollon si reca di frequente. L'artista è infatti un assiduo frequentatore di cittadine come Villerville, Trouville e Honfleur, dove dipinge accanto a Daubigny e Boudin.

 (1870 circa), Antoine Vollon
Antoine Vollon
Falaise, 1870 circa
Museo d'Orsay
© © Musée d’Orsay, dist. RMN-Grand-Palais / Patrice Schmidt  / Patrice Schmidt
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La tecnica spontanea, che lascia visibili le pennellate, è ben presente nei paesaggi dell'artista dipinti intorno al 1870, come pure l'uso di toni scuri e di effetti d'ombra. Pur ritrovando in Vollon certi procedimenti cari ai paesaggisti di Barbizon (parziale esecuzione en plein air, presenza di un piccolo personaggio per animare la scena - in questo caso un pescatore a piedi -), il pittore è molto vicino anche a Eugène Boudin per quanto riguarda la resa del cielo nuvoloso. Entrambi gli artisti dipingono a Trouville nel 1870, prima che il conflitto franco-prussiano provochi la partenza di Vollon per Bruxelles, dove Boudin lo raggiungerà poco dopo.

L’atmosfera della scena fa pensare al Mer orageuse [Mare in burrasca] di Courbet, dipinto presentato al Salon del 1870. In questo paesaggio dagli accenti drammatici, Vollon sceglie un punto di vista originale situato sulla riva di fronte al litorale e non di fronte al mare. Gli ammassi di nuvole scure che si riflettono nell'acqua, gli impasti di colore localizzati opposti ad aree in cui le pennellate sono più libere, i contrasti, la resa dei materiali (rocce, nuvole, alghe sulla riva...) sono tutte dimostrazioni del suo virtuosismo. Quest'opera va ad aggiungersi ai nove dipinti di Vollon, soprattutto nature morte, già conservati al Museo d'Orsay.

Donazione della Collezione Bueil & Ract-Madoux tramite la Société des amis du musée d’Orsay et de l’Orangerie.