Grégoire Schusterman (1889-1976) era un mercante d’arte la cui galleria, situata in avenue Kléber a Parigi, fu chiusa nel 1940 con l’entrata in vigore delle leggi antisemite adottate dal governo di Vichy. Costretto a lasciare Parigi a causa delle persecuzioni naziste, dovette vendere alcune delle sue opere d’arte per finanziare la fuga. Dopo la guerra, riprese il commercio di opere ma con mezzi ridotti. Grégoire Schusterman morì a Parigi nel 1976. Nel 2022, uno dei suoi beneficiari si è rivolto alla CIVS (Commissione per la restituzione dei beni e il risarcimento delle vittime di spoliazioni antisemite). Dopo l’esame del dossier da parte della Missione di ricerca e restituzione dei beni culturali trafugati tra il 1933 e il 1945 – ufficio afferente al ministero della Cultura – la CIVS ha stabilito, nell’autunno 2023, che la vendita di questi due quadri è stata un atto forzato, di spoliazione, e ne ha raccomandato la restituzione ai beneficiari di Grégoire Schusterman. Il Primo Ministro ha avallato la decisione l’11 aprile 2024. La restituzione è avvenuta durante la cerimonia organizzata il 16 maggio 2024 al Museo d’Orsay.
Quali sono le due opere restituite?
Cariatidi, di Auguste Renoir (1841-1919): questo dipinto fu ritrovato in Germania al momento della Liberazione, quindi affidato prima alla custodia del Louvre poi del Museo d’Orsay e depositato al Museo Renoir di Cagnes-sur-Mer. Si tratta di un olio su tela che misura 130 cm x 41 cm: vi sono rappresentate due figure femminili poste in finte nicchie architettoniche, a simboleggiare l’ambiguità tra pittura e scultura che Renoir amava esplorare. Il dipinto era inventariato nelle collezioni nazionali sotto il numero MNR 198 (ovvero Musei Nazionali Recupero).
Le péniches, di Alfred Sisley (1839-1899): altro olio su tela, di 50 cm x 61 cm. Vi è rappresentata una pacifica scena di péniches ovvero chiatte sull’acqua, tipica dello stile impressionista dell’artista. Inventariato sotto il numero MNR 715, anche questo quadro era stato affidato alla custodia del Louvre al suo rientro dalla Germania; passato sotto la responsabilità del Museo d’Orsay, si trovava in deposito al Museo delle belle arti di Narbonne.
“La restituzione di queste due opere al legittimo proprietario è avvenuta tardivamente. Grégoire Schusterman aveva tentato di recuperare le sue opere dopo la guerra ma le autorità francesi, tra cui Rose Valland, rifiutarono all’epoca la restituzione perché si era trattato di una vendita tra mercanti francesi. Non vi era stata alcuna spoliazione in senso stretto, dato che le opere erano passate sul mercato parigino prima di essere acquisite dai mercanti tedeschi. Oggi, viene analizzata nel dettaglio la situazione economica della persona perseguitata e, nel caso degli Schusterman, la vendita forzata è stata riconosciuta dalla CIVS, il che ha permesso la restituzione.”
La restituzione di questi due dipinti rientra tra gli sforzi compiuti dallo Stato francese per riparare le ingiustizie commesse durante la Shoah. Dagli anni ’90, la Francia ha rinnovato il suo impegno a restituire alle famiglie delle vittime i beni culturali oggetto di spoliazioni. Questo processo prevede una ricerca proattiva e una politica pubblica determinata a rimediare alle spoliazioni antisemite.
Articolo scritto da Anaïs Arnoux
Cariatides, 1909
Collection Musée d'Orsay - Maison de Renoir, domaine des Collettes, Cagnes-sur-Mer
Œuvre retrouvée en Allemagne après la seconde guerre mondiale et confiée à la garde des musées nationaux en 1950
© Musée d’Orsay, dist. GrandPalaisRmn / Sophie Crépy
Vue d'un port, 1870
Collection Musée d'Orsay - Château-musée de Dieppe, Dieppe
Œuvre retrouvée en Allemagne après la seconde guerre mondiale et confiée à la garde des musées nationaux en 1950
© Musée d’Orsay, Dist. RMN-Grand Palais / Patrice Schmidt
