Ernest Biéler, Portrait de Julia Scheller-Erni

Ernest Biéler
Portrait de Julia Scheller-Erni, 1910
Musée d'Orsay
Achat en vente publique, 2022
© Musée d’Orsay, dist. RMN-Grand Palais / Sophie Crépy
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L'acquisto di questo Ritratto di Julia Scheller-Erni eseguito da Ernest Biéler va ad arricchire le collezioni del Museo d’Orsay con un'opera rara realizzata da un artista importante, finora assente dalle collezioni pubbliche francesi.
Nato in Svizzera nel 1863, Biéler si forma a Parigi dall'età di 17 anni, presso le accademie Julian e Colarossi. Tornato in Svizzera nel 1892, si afferma alla fine del decennio come esponente del simbolismo e del Jugendstil o Art Nouveau svizzera. All'inizio del XX secolo esalta con un certo realismo una Svizzera che vorrebbe atemporale, declinando prima le scene di genere paesane, poi una serie di "facce vallesane" in cui mette in risalto la fisionomia, a volte pittoresca, ma soprattutto gli elementi dell'abbigliamento e gli oggetti che riflettono le specificità regionali.

Questo ritratto corrisponde a un'evoluzione nell'opera di Biéler. Vi è infatti raffigurata una donna della borghesia zurighese, Julia Scheller-Erni. Biéler non cancella i segni dell'età dal volto della donna allora cinquantatreenenne e realizza un ritratto sobrio, senza fronzoli. Più che indicare uno status sociale, l'artista insiste sugli aspetti psicologici: il risultato è una donna austera ma piena di malizia. Un dialogo, se non addirittura una complicità, sembra legare il pittore e la modella.

 

, Biéler, Ernest
Ernest Biéler
Ritratto di Julia Scheller-Erni, 1910
Museo d'Orsay
© DR / Moritz Herzog
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Stufo di essere visto come un cantore del regionalismo, Biéler realizza diversi ritratti moderni su commissione e torna a vivere a Parigi per ritentare la fortuna. Attraverso questi ritratti contemporanei, sperimenta a partire dal 1906 un nuovo stile da lui definito "grafico", caratterizzato da un certo gusto decorativo, linee sinuose, colori chiari e opachi e soprattutto dall'abbandono dell'olio per la tempera all'uovo. Il Ritratto di Julia Scheller-Erni è esemplare di questa serie di ritratti molto particolare dell'arte di Biéler.

L'essenzialità, la purezza del disegno e la tecnica della tempera soddisfano un'estetica primitivista allora ampiamente diffusa in Francia e più generalmente in Europa. Il contrasto tra questa dimensione e quella che era la visione della donna al suo tempo contribuisce a rendere il ritratto interessante e profondamente originale.
Emerge inoltre una volontà di stilizzazione, soprattutto attraverso il gioco di corrispondenze tra le diverse linee ondulate (abiti, capelli, sfondo) che si prolungano oltre il dipinto stesso. Biéler concepisce i suoi ritratti come oggetti e i suoi quadri come un tutto. È così che ne disegna e costruisce le cornici, come qui, dove la sobrietà del bordo mette in valore la raffinatezza del dipinto.

Muovendosi tra ultrarealismo e astrattismo, il Ritratto di Julia Scheller-Erni costituisce un'opera forte e avvincente.