Giacomo Ginotti, "La Pétroleuse vaincue" [La pétroleuse sconfitta]

Giacomo Ginotti
La Pétroleuse vaincue, 1887
Musée d'Orsay
Achat grace au soutien de Lavazza France, 2022
© Musée d’Orsay, dist. RMN-Grand Palais / Sophie Crépy
Vedi il bando dell'opera

La pétroleuse sconfitta è un busto femminile che Ginotti presentò per la prima volta nel 1881 in versione marmorea durante l'Esposizione nazionale delle belle arti di Milano. La versione acquisita dal Museo d'Orsay è un bronzo eseguito dall'artista nel 1887 e fuso dalla fonderia Mazzola di Torino.

Questo busto rappresenta una popolana dallo sguardo fiero, legata da corde che le cingono le spalle e il petto. Il soggetto esalta il ruolo delle donne parigine durante la rivolta della Comune nel 1871, quando molti edifici della capitale furono incendiati e si accusarono le communardes di aver utilizzato il petrolio per appiccare il fuoco.
Nasce allora il mito popolare delle pétroleuses.

Giacomo Ginotti, La Pétroleuse vaincue
Giacomo Ginotti
La Pétroleuse vaincue, 1887
Musée d'Orsay
Achat grace au soutien de Lavazza France, 2022
© Musée d’Orsay, dist. RMN-Grand Palais / Sophie Crépy
Vedi il bando dell'opera



Il bronzo della pétroleuse sconfitta, conservato finora in Italia in una collezione privata, è un'opera eccezionale che attesta un certo periodo della storia francese e le reazioni che suscitò nel mondo dell'arte europea. Giacomo Ginotti e la sua opera restano ancora sconosciuti in Francia sebbene le sue sculture abbiano ampiamente circolato in Europa quando egli era in vita. Il busto in questione si ispira a una famosa opera di Jean-Baptiste Carpeaux, Pourquoi naître esclave ? [Perché nascere schiavi?], eseguita nel 1872. Questo omaggio a uno dei più grandi scultori francesi dell'epoca, e per di più abolizionista, rende tale acquisizione ancora più importante.
La pétroleuse sconfitta, probabilmente l'opera più straordinaria di Giacomo Ginotti, va dunque a completare le collezioni nazionali francesi e apporta allo scultore italiano, nonché al movimento del Verismo di cui è un rappresentante, il meritato riconoscimento nella storia dell'arte della seconda metà del XIX secolo.

Unendosi alla comunità di mecenati del Museo d'Orsay, Lavazza France ha reso possibile, con la sua generosità, l'acquisizione di questa scultura.

“"Fin dalla sua creazione, il Museo d'Orsay è unito all'Italia da un legame indissolubile, un legame che desideriamo preservare attraverso una programmazione ricca che celebra gli artisti italiani e il loro talento. Grazie al sostegno del Gruppo Lavazza, le nostre collezioni si arricchiscono oggi di un'importante opera dell'arte italiana del XIX secolo, la quale ricorda il ruolo delle donne nei fatti della Comune di Parigi e nello stesso tempo rende un sentito omaggio a Jean-Baptiste Carpeaux".”
Personne citée
Christophe Leribault, Presidente dell'Istituto pubblico dei musei d’Orsay e dell’Orangerie.