Questi due disegni realizzati per il Circo di Seurat, donazione di Charlotte Hellman, responsabile degli archivi Signac e co-curatrice di «Signac collezionista » (12 ottobre 2021-13 febbraio 2022), erano esposti durante la mostra accanto al quadro. Essi testimoniano l'amicizia che unisce i due artisti sin dal 1884. Signac collezionò le opere del suo amico e in particolare i suoi disegni: tra le 80 opere di Seurat della collezione Signac, oltre i due terzi erano disegni.
Acquistò La cavallerizza nel 1900 e Il clown prima del 1912. Il Circo gli apparteneva dal 1900 ma per motivi economici dovette separarsene, dopo essersi comunque accertato che il quadro sarebbe prima o poi entrato nelle collezioni nazionali. Lo vendette all'americano John Quinn nel 1923 alla sola condizione che quest'ultimo lo donasse al Louvre; il quadro si trova oggi sulle cimase del Museo d'Orsay. Il Circoè l'unico grande quadro di Seurat conservato in Francia. Fa parte delle rare composizioni di grandi dimensioni realizzate dall'artista nel corso della sua breve esistenza, insieme a La Baignade à Asnières [Bagnanti ad Asnières] (Londra, National Gallery), Un dimanche après-midi à la grande Jatte [Una domenica pomeriggio sull'isola della Grande Jatte] (Chicago, Art Institute), Les Poseuses [Le modelle] (Philadelphia, Barnes Foundation), Parade [La parata] (New York, Metropolitan Museum of Art) e Chahut (Otterlo, Kröller-Müller Museum).
Il clown in primo piano prende il posto che aveva il musicista di spalle in Chahut. Con il tema del circo, Seurat si iscrive nella tradizione di Jules Chéret, Toulouse-Lautrec e Degas. Il quadro è esposto al Salon des Indépendants nel 1891. Sei giorni dopo, Seurat moriva all'età di 31 anni. Il Circo diventa allora il suo testamento artistico nonché un'icona del neoimpressionismo.
I due studi in questione si uniscono ad altri due, un acquerello e un bozzetto dipinto, già presenti nelle collezioni di Orsay, andando a formare un corpus eccezionale per la comprensione del quadro, di cui non si conoscono molti studi preparatori. Françoise Cachin vedeva nel clown una metafora dell'artista, mentre Anne Distel descriveva le due mani del clown, una stilizzata e una realistica, come la rappresentazione dell'estetica di Seurat. Verrebbe anche la tentazione di vedere ne La cavallerizza, costruita secondo un delicato equilibrio di linee e di valori, il riflesso dell'artista e della sua arte basata sull'armoniosa analogia dei contrari.
Seurat è stato uno dei grandi disegnatori del XIX secolo. Ha realizzato più di 500 disegni, tra cui i famosi «neri» nel decennio 1880. Formatosi alle Belle Arti di Parigi, nell'atelier di Henri Lehmann, un allievo di Ingres, si oppone a quell'apprendistato della linea e disegna con la tecnica del chiaroscuro immagini tratte dai luoghi di vita popolari, come appunto il circo. I suoi disegni formano un «universo stabile e tremolante nello stesso tempo, il cui ritmo sembra scandito da un diapason invisibile», per riprendere la bella descrizione di Louis-Antoine Prat. Per Paul Signac, i fogli del suo amico sono tra «i più bei disegni che un pittore abbia mai realizzato».