“13 giugno 1909
Signora,
Ho appena rivisto da Durand-Ruel una mia vecchissima tela (I tacchini) che vi appartiene e che desiderate vendere.
Siccome le mie risorse non mi permettono di offrire il prezzo fissato, mi hanno parlato di trentamila franchi, mi permetto di domandarvi se per l'autore acconsentireste a uno sconto. Signora, perdonatemi per questa mia richiesta un tantino indiscreta e vogliate gradire l'espressione dei miei distinti sentimenti.
Claude Monet
”
L’ingresso di questa lettera inedita nelle collezioni del Museo d’Orsay, grazie alla generosità della Société des Amis des Musées d’Orsay et de l’Orangerie (SAMO), permette di completare un corpus di lettere già presenti nei nostri fondi, relative alla storia di uno dei capolavori di Claude Monet appartenente alle collezioni nazionali, I tacchini.
Dipinto per il mecenate Ernest Hoschedé, che commissionò al pittore la decorazione del grande salotto del suo castello di Rottembourg a Montgeron (Essonne), questo quadro è esposto sotto il titolo «Les dindons (décoration non terminée)» [I tacchini (decorazione non terminata)] alla terza mostra del gruppo impressionista nella primavera del 1877. L'opera possiede un'importanza tutta particolare per l'artista, che si interessa regolarmente al suo destino e cerca a più riprese di riacquistarla. E difatti cambia più volte proprietario prima di entrare nelle collezioni nazionali: nel 1878 passa dalle mani di Hoschedé in quelle del pittore Giuseppe de Nittis; nel 1884 viene riacquistata durante la vendita post mortem di De Nittis dal critico Théodore Duret; poi, quando quest'ultimo vende la propria collezione nel 1903, passa a François Depeaux, un appassionato d'arte di Rouen, prima di essere acquistata nel 1906, alla vendita Depeaux, dalla principessa De Polignac, Winnaretta Singer (1865-1943), ricca ereditiera americana e mecenate.
La lettera di Monet a Winnaretta Singer del 13 giugno 1909 ci fa sapere che la ricca americana ha consegnato l'opera al gallerista Durand-Ruel per venderla a 30 000 franchi. Monet si rivolge direttamente alla Singer per chiederle se concede «uno sconto» «all’autore» per quest'opera «vecchissima». In una lettera acquistata dal Museo d'Orsay nel 2006, la principessa di Polignac risponde finalmente a Monet (il 25 giugno, da Londra): «Mi separavo a malincuore dal vostro ammirevole quadro – unicamente perché non ero riuscita a trovare in casa una collocazione degna di un'opera così bella – Ho appena comprato una casa a Londra, per la quale «I tacchini» saranno il più bell'ornamento – Mi perdonerete, dunque, mio caro Maestro, se non rispondo affermativamente alla vostra richiesta» (Fondo Monet ODO 2007-1-161).
Il quadro viene infine donato al Museo del Louvre da Winnaretta Singer alla morte di quest'ultima nel 1943 (testamento olografo del 5 luglio 1938).