Il Museo d'Orsay ha la fortuna di esporre uno dei grandi capolavori della scultura del XIX secolo, la Porta dell'Inferno di Auguste Rodin.
Quando fu installata nel 1986, si scelse di collocarla lateralmente rispetto all'asse della navata, per creare un effetto sorpresa durante la visita e farne apprezzare la profondità, data la presenza di figure sporgenti – in particolare il Penseur [Pensatore] posto al centro del timpano.
Il progetto
Negli ultimi anni, tuttavia, si è fatta strada l'idea di collocare la Porta dell'Inferno in asse con la navata: in questo modo, non solo sarà valorizzata ma potrà essere vista dall'ingresso del museo, diventando il punto focale della prospettiva.
Addossata a una nuova cimasa per stabilizzarla ed evitare che sia schiacciata visualmente dalle due torri, essa sarà inoltre inserita in una nuova museografia. Tutt'intorno saranno disposte opere appartenenti alle collezioni del Museo d'Orsay o messe in deposito dal Museo Rodin, che permetteranno di comprendere la Porta e la sua importanza nel processo creativo dell'artista.
A sinistra, sculture nate in fase di creazione, in particolare un insieme di gruppi e figure modellati da Rodin per popolare la sua Porta (la grande Faunesse in piedi, la Disperazione, Glaucus, una dannata, le Metamorfosi di Ovidio…). A destra, opere realizzate sempre per la Porta, che però hanno acquistato una propria autonomia (come il Pensatore, Fugit Amor, la Donna accovacciata…).
Smontaggio e restauro
Lo smontaggio della Porta dell'Infernoè avvenuto durante le prime due settimane di novembre 2021. Le due metà dell'opera, poggiate l'una sull'altra, unite da una giuntura di gesso e sostenute da aste metalliche conficcate nella parete della torre, sono state separate.
Questa operazione è stata anche l'occasione per effettuare una valutazione completa, al fine di individuare eventuali punti fragili, incrostati o alterati. L'opera è stata interamente spolverata (cosa che nella parte interna non avveniva da oltre 35 anni!), pulita in profondità in alcuni punti, e il gesso è stato consolidato là dove necessario.
L’inaugurazione di questo spazio completamente riallestito è prevista per la primavera 2022, contemporaneamente a quella di una nuova esposizione in fondo alla navata, nella parte sottostante. Oltre a poter ammirare meglio la Porta dell'Inferno, i visitatori potranno anche apprezzare la ricchezza e la complessità della sua storia e iconografia.
Breve storia della Porta dell'Inferno
L’origine della Porta dell'Inferno risale al 1880, quando Rodin si vide commissionare dallo Stato francese «una porta decorativa con bassorilievi raffiguranti la Divina Commedia di Dante». L'opera avrebbe dovuto ornare la facciata del futuro Museo delle arti decorative che per un certo periodo si pensava di far sorgere al posto di ciò che restava del Palais d'Orsay, antica sede della Corte dei conti, incendiato durante la Comune di Parigi. Questo progetto non si è mai concretizzato e i resti furono demoliti per costruire la stazione d'Orsay a partire dal 1896.
Rodin creò per la sua Porta numerosi gruppi e figure ispirandosi soprattutto all'Inferno, il primo libro della Divina Commedia, opera scritta da Dante Alighieri all'inizio del XIV secolo. Da lì provengono in particolare i gruppi scultorei che mettono in scena Paolo e Francesca (soggetto del famoso Baiser [Bacio]) e il conte Ugolino. Rodin adotta anche un'altra fonte d'ispirazione, I fiori del male di Charles Baudelaire, la cui atmosfera sensuale, tanto velenosa quanto voluttuosa, esercitava un profondo fascino sull'artista.
La storia complessa del Museo delle arti decorative, che aprì soltanto nel 1905 nel padiglione Marsan al Louvre, ci informa che la Porta dell'Inferno Nel 1917, fece realizzare un modello in gesso della Porta affinché potesse essere esposto nel futuro Museo Rodin. Questo gesso è rimasto in quella che è oggi la sala espositiva temporanea del museo prima di essere smontato e messo in deposito. È questo l'esemplare conservato al Museo d'Orsay dal 1986.
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