L'azienda Morris & Co fu fondata nel 1861 su iniziativa di William Morris, iniziatore del movimento Arts & Crafts inglese e vicino ai preraffaelliti, tra cui Edward Burne-Jones.
La Morris & Co realizzava regolarmente la decorazione interna delle chiese, come si dà il caso qui per la cappella del Cheadle Royal Hospital di Manchester, decorata tra il 1906 e il 1915. Le vetrate furono progettate a partire da disegni preesistenti di Burne-Jones, eseguiti tra il 1874 e il 1876.
Enoch è un patriarca biblico che, stando al libro della Genesi, fu rapito da Dio per sedere al suo fianco nell'alto dei cieli. Secondo la tradizione cristiana, l'ascesa al cielo di Enoch, come anche quella di Elia, prefigurano l'ascensione di Cristo.
Enoch è citato nell'epistola agli Ebrei: «Per fede Enoch fu trasportato via, in modo da non vedere la morte; e non lo si trovò più, perché Dio lo aveva portato via».
Si tratta di un'iconografia rara, spiegabile qui con la vicinanza alla figura di Noè, di cui Enoch è considerato il nonno, e il sistema di corrispondenze con gli elementi decorativi che rimanda al Nuovo Testamento. Lo stesso disegno di Burne-Jones fu utilizzato per altre due vetrate eseguite dalla Morris & Co: per la cattedrale di Calcutta e per la Saint Martin Church di Sloane Street a Chelsea.
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La composizione immaginata da Burne-Jones mette in evidenza l'imponente figura del patriarca e propone una soluzione plastica al suo rapimento da parte di Dio.
Difatti si vedono le mani di Enoch e dell'Altissimo congiungersi nell'angolo superiore destro; questo gesto testimonia tanto la vicinanza di Enoch con Dio nel corso della sua vita terrestre, quanto la volontà divina di sottrarre Enoch al mondo profano per farlo sedere al suo fianco.
Sia il viso che la morfologia di Enoch corrispondono al gusto di Burne-Jones per le figure del Rinascimento italiano. L'esecuzione del suo disegno da parte del vetraio George Titcomb ricorda lo stile delle vetrate disegnate dalla Morris.
Si nota una ricerca di profondità nei toni (blu, rossi, verdi) che fa concorrenza ai vetrai medievali, ma anche una volontà più contemporanea di lasciare penetrare la luce all'interno dell'edificio mediante l'uso di uno sfondo più chiaro. Formato da rombi regolari a motivi floreali dipinti che evocano lo stile millefiori, questo sfondo conferisce alla vetrata una dimensione decorativa.
Questa magnifica vetrata è entrata al Museo d’Orsay grazie alla generosità della SAMO che da quarant'anni sostiene l'arricchimento delle nostre collezioni.