Louis Godineau de la Bretonnerie, «Temple de marbre» [Tempio di marmo]

Collezioni
dessin, Louis Godineau de la Bretonnerie, Réduction du projet du Temple de marbre, vue à vol d'oiseau, vers 1860
Louis Godineau de la Bretonnerie
Réduction du projet du Temple de marbre, vue à vol d'oiseau, vers 1860
Musée d'Orsay
© Musée d’Orsay, Dist. RMN-Grand Palais / Patrice Schmidt
See the notice of the artwork

 
Nel 1856, Jan Hendrick Vriès, soprannominato il «Dottore nero», pubblica a sue spese un opuscolo intitolato: Ordine di Dio di erigere il tempio del Regno di Cristo, predetto da Salomone (Cap. VIII e IX del Cantico dei Cantici), descritto da Ezechiele (Cap. XI-XLVIII), manifestatosi in visione a Vriès in cui bandisce un concorso aperto agli architetti «di tutte le nazioni» per la costruzione di tale tempio.

Esso dovrà sorgere sugli Champs-Elysées a Parigi, «centro del mondo», ed essere costruito in alabastro. Simboleggerà l'unione di tutte le religioni per farle convergere in un unico culto. La scelta dello stile resta libera ma il capitolato stipula che «gli artisti [...] dovranno tenere a mente che si tratta di un edificio sacro, dedicato a Dio, e che deve rivaleggiare per grandezza e splendore con San Pietro di Roma, Saint-Paul di Londra, la cattedrale di Milano, Notre-Dame di Parigi, il duomo di Colonia, ecc.».

 

Un solo architetto sembra essersi presentato al concorso, aggiudicandosi di conseguenza il primo premio. Si tratta di Louis Godineau de la Bretonnerie, nome noto per la firma apposta sul disegno e per la menzione negli articoli dell'epoca consacrati al clamoroso processo del Dottore nero tenutosi nel febbraio del 1860. Quest'ultimo, infatti, fu ben presto denunciato dai alcuni pazienti di cui aveva abusato, essenzialmente facendo loro credere che li avrebbe guariti dal cancro.

I due clienti più illustri di questo sedicente medico furono Adolphe Sax e Hector Berlioz. Peraltro, nel 1859, Berlioz scrisse come ringraziamento al dottore, un Inno per la consacrazione del nuovo tabernacolo, in riferimento al progetto di tempio per tutte le religioni.

 

Louis Godineau de la Bretonnerie viene spesso confuso con il fratello maggiore, Henry Alexandre de la Bretonnerie. In effetti, gli archivi mostrano che i due hanno lavorato insieme a diversi progetti, il primo come ingegnere-architetto, il secondo come architetto formatosi alle Belle Arti di Parigi. All'origine di questa confusione c'è la loro collaborazione per il casinò di Montecarlo nel 1858.

, Godineau de la Bretonnerie, Louis
Louis Godineau de la Bretonnerie
Réduction du projet du Temple de marbre, plan, vers 1860
Musée d'Orsay
© Musée d’Orsay, Dist. RMN-Grand Palais / Patrice Schmidt
See the notice of the artwork

 

I disegni sono una riproduzione in scala ridotta di un altro disegno che Louis Godineau aveva realizzato per Vriès, descritto nel Journal des Débats come un acquerello lungo 3 m per 30 cm, disteso su un telaio ed esposto nel vestibolo dell'appartamento del Dottore nero.
Esso viene descritto come raffigurante il tempio situato al centro degli Champs-Elysées, accanto al padiglione dell'Esposizione universale (Palais de l’Industrie?), ma il disegno in scala non presenta affatto questa veduta di Parigi.

Il cosiddetto «tempio» si colloca in un contesto architettonico che richiama i grandi provvedimenti di place Vendôme con, sullo sfondo, le torri di Saint-Sulpice e sulla destra, in fondo... una specie di pozzo artesiano!

 

Il tempio in sé non manca di sorprendere per il suo aspetto colossale... e molto classico, come desiderava il committente. I riferimenti sono eclettici poiché attingono sia all'Antichità (portici e archi di trionfo) che al Rinascimento (San Pietro a Roma del Bramante) e al periodo moderno (Saint-Paul a Londra di Wren). I disegni sono minuziosamente eseguiti a penna e inchiostro rosso come in una miniatura, con parecchi dettagli inseriti a matita sull'architettura urbana parigina ancora male identificata. La straordinaria resa dei disegni e la storia unica di questa commessa ne fanno un'opera assolutamente singolare e ancora molto misteriosa.