Autocromi di Etienne Clémentel
L'autocromo, messo a punto dai fratelli Lumière nel 1904 a partire dall'invenzione, nel 1868, della tricromia ad opera di Louis Ducos du Hauron, è il primo procedimento della fotografia a colori posto in commercio.
Etienne Clémentel, pur essendo attratto sin dalla sua giovinezza dalle arti, intraprende una carriera politica fino ad occupare un ruolo di primo piano: nominato ministro delle Colonie nel 1905, tra il 1915 ed il 1920, è a capo di molti ministeri.
La sensibilità artistica di Clémentel si manifesta nello sviluppo dei suoi autocromi e lo distingue in maniera assai netta dagli altri fotografi amatoriali. La familiarità dell'artista con i pittori impressionisti influì in modo considerevole sulla realizzazione delle sue riprese. Ricordiamo che Clémentel fu legato a Renoir e Bourdelle, divenne amico intimo di Monet e favorì l'ingresso nelle collezioni statali dell'opera di Rodin.
Clémentel, pur essendo principalmente attratto da scene familiari ed episodi di villeggiatura, eccelle sopratutto nelle riprese di paesaggi, dai colori delicati e tendenti all'astrazione. Clémentel utilizza lastre stereoscopiche di dimensioni ridotte ( cm 4,4 x 10,7), realizzate con un apparecchio Richards Verasope che consentiva una visione in rilievo, per trasparenza.
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