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La foresta di Fontainebleau occupa un posto fondamentale nella storia dell’arte del XIX secolo. Alla fine del XVIII secolo, era già possibile incontrarvi Bruandet, pioniere della pittura "dal vero". Qualche anno dopo, altri artisti seguono il suo esempio, basti citare Bidauld, Aligny, Desgoffe, Brascassat, e soprattutto Corot di ritorno da Roma o in cammino verso l’Italia.
Attorno al 1860, Charles Gleyre inviò a Fontainebleau i suoi allievi affinché costoro vi realizzassero le loro prime opere: Renoir, Sisley, Bazille, accompagnato da Monet che, proprio qui, mise a punto quello che presto, sarebbe diventato il manifesto della vita moderna, La Colazione sull’erba. Gli artisti stranieri fecero della Foresta di Fontainebleau una tappa obbligata del loro viaggio in Francia o in Europa; in breve, questo luogo, scoperto dagli scrittori romantici negli anni venti del XIX secolo, diventò di gran moda e, per i pittori, divenne un magnifico laboratorio a grandezza naturale che sarebbe stato ancora a lungo frequentato da artisti quali Redon, Seurat, Derain, e perfino da Picasso nel 1921.
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