Charles Baudelaire au fauteuil
Artwork caption copied
Nadar
Charles Baudelaire au fauteuil
vers 1855
épreuve sur papier salé d'après un négatif sur verre au collodion
H. 21,2 ; L. 16,4 cm.
Achat avec le concours du fonds du Patrimoine, 1991
© Musée d’Orsay, Dist. RMN-Grand Palais
/ Patrice Schmidt
Artwork caption copied
Nadar
Charles Baudelaire au fauteuil
vers 1855
épreuve sur papier salé d'après un négatif sur verre au collodion
H. 21,2 ; L. 16,4 cm.
Achat avec le concours du fonds du Patrimoine, 1991
© Musée d’Orsay, Dist. RMN-Grand Palais
/ Patrice Schmidt
Artwork caption copied
Nadar
Charles Baudelaire au fauteuil
vers 1855
épreuve sur papier salé d'après un négatif sur verre au collodion
H. 21,2 ; L. 16,4 cm.
Achat avec le concours du fonds du Patrimoine, 1991
© RMN-Grand Palais (Musée d’Orsay)
/ Hervé Lewandowski
Nadar
(1820 -
1910)
Artwork not currently exhibited in the museum
Nadar, grande ritrattista degli anni cinquanta del XIX secolo e della bohême parigina, fotografa il poeta Charles Baudelaire (1821-1867) tra il 1855 ed il 1858 nel corso di almeno tre sedute di posa. Questa stampa, il cui negativo è andato distrutto, è l'unica stampa conosciuta della prima seduta di posa che, con ogni probabilità, ebbe luogo all'inizio del 1855. Essa rappresenta anche il più enigmatico dei ritratti conosciuti del poeta, raffigurato mentre è in preda ad un sogno ad occhi aperti, lo sguardo perso, come se fosse altrove...
Nadar e Baudelaire, che si conoscevano già da una quindicina di anni, agli inizi degli anni quaranta del XIX secolo, rimarranno uniti, malgrado i dissapori causati dai loro caratteri forti, da una solida amicizia fino alla scomparsa del poeta, amicizia che Nadar descrive in un'opera postuma pubblicata nel 1911 e intitolata Charles Baudelaire intimo: il poeta vergine. Baudelaire doveva d'altronde, per l'ultima volta, nel 1862, posare davanti l'obiettivo di Nadar mentre Manet traduceva in incisione una delle copie allora ottenute.
Nadar e Baudelaire, che si conoscevano già da una quindicina di anni, agli inizi degli anni quaranta del XIX secolo, rimarranno uniti, malgrado i dissapori causati dai loro caratteri forti, da una solida amicizia fino alla scomparsa del poeta, amicizia che Nadar descrive in un'opera postuma pubblicata nel 1911 e intitolata Charles Baudelaire intimo: il poeta vergine. Baudelaire doveva d'altronde, per l'ultima volta, nel 1862, posare davanti l'obiettivo di Nadar mentre Manet traduceva in incisione una delle copie allora ottenute.