Charlotte Dubourg
Artwork caption copied
Henri Fantin-Latour
Charlotte Dubourg
1882
huile sur toile
H. 118,0 ; L. 92,5 cm.
Legs sous réserve d’usufruit Charlotte Dubourg, 1921
© Musée d’Orsay, Dist. RMN-Grand Palais
/ Patrice Schmidt
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Henri Fantin-Latour
Charlotte Dubourg
1882
huile sur toile
H. 118,0 ; L. 92,5 cm.
Legs sous réserve d’usufruit Charlotte Dubourg, 1921
© RMN-Grand Palais (Musée d’Orsay)
/ Hervé Lewandowski
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Henri Fantin-Latour
Charlotte Dubourg
1882
huile sur toile
H. 118,0 ; L. 92,5 cm.
Legs sous réserve d’usufruit Charlotte Dubourg, 1921
© RMN-Grand Palais (Musée d’Orsay)
/ Hervé Lewandowski
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Henri Fantin-Latour
Charlotte Dubourg
1882
huile sur toile
H. 118,0 ; L. 92,5 cm.
Legs sous réserve d’usufruit Charlotte Dubourg, 1921
© Musée d’Orsay, Dist. RMN-Grand Palais
/ Patrice Schmidt
Henri Fantin-Latour
(1836 -
1904)
Rez-de-chaussée,
Galerie Seine
Charlotte Dubourg, più volte raffigurata nei quadri di Fantin -Latour, sola o in ritratti di famiglia (1850-1921) è la cognata di questo pittore. Sua sorella Victoria (1840-1926), infatti, è la moglie di Fantin-Latour. Tuttavia, se di Victoria, pittrice affermata, abbiamo molte notizie, di Charlotte, al contrario, sappiamo ben poco. Rimasta nubile, si mantiene insegnando tedesco. La postura assunta e l'espressione del suo viso nei ritratti di gruppo rivelano una personalità forte e indipendente.
Questo quadro è, senza dubbio, il più ambizioso dei ritratti che Fantin-Latour abbia mai realizzato della cognata, sia per le dimensioni della tela, sia per l'accuratezza con cui l'opera è stata realizzata. La postura della giovane donna in tenuta da città è naturale, per nulla ricercata. La sua attenzione sembra attratta fuori-cornice da un particolare avvenimento che, per un istante, la rende immobile.
In una luce volontariamente soffusa, Fantin-Latour utilizza una gamma di colori spenti, applicati con delicatezza. Per lo sfondo, ricorre a dei toni bruno rosati mentre per il vestito opta per grigi azzurrati. Tuttavia, il pittore aggiunge alcune macchie di colori più vivaci per ravvivare la composizione: il rosso del ventaglio, il merletto bianco che cattura la luce sul polso sinistro, i fiori gialli del cappello.
Questa particolari raffinati rendono oggi quest'opera interessante ed originale. Ai suoi tempi, invece, la critica più avvezza alla magniloquenza dei ritratti di apparato, resta perplessa. Questo atteggiamento procurò all'artista commenti come quello di Maurice Hamel che, sulla Gazette des Beaux-Arts del giugno 1887 così scrisse a proposito dell'opera: "In essa apprezziamo certamente le notevoli qualità del pittore, la delicata armonia, la compiutezza del modellato. Tuttavia, si direbbe che la volontà dell'artista si sia persa prevalentemente nei dettagli invece di mettere abilmente in evidenza l'interesse capitale delle fisionomie".
Questo quadro è, senza dubbio, il più ambizioso dei ritratti che Fantin-Latour abbia mai realizzato della cognata, sia per le dimensioni della tela, sia per l'accuratezza con cui l'opera è stata realizzata. La postura della giovane donna in tenuta da città è naturale, per nulla ricercata. La sua attenzione sembra attratta fuori-cornice da un particolare avvenimento che, per un istante, la rende immobile.
In una luce volontariamente soffusa, Fantin-Latour utilizza una gamma di colori spenti, applicati con delicatezza. Per lo sfondo, ricorre a dei toni bruno rosati mentre per il vestito opta per grigi azzurrati. Tuttavia, il pittore aggiunge alcune macchie di colori più vivaci per ravvivare la composizione: il rosso del ventaglio, il merletto bianco che cattura la luce sul polso sinistro, i fiori gialli del cappello.
Questa particolari raffinati rendono oggi quest'opera interessante ed originale. Ai suoi tempi, invece, la critica più avvezza alla magniloquenza dei ritratti di apparato, resta perplessa. Questo atteggiamento procurò all'artista commenti come quello di Maurice Hamel che, sulla Gazette des Beaux-Arts del giugno 1887 così scrisse a proposito dell'opera: "In essa apprezziamo certamente le notevoli qualità del pittore, la delicata armonia, la compiutezza del modellato. Tuttavia, si direbbe che la volontà dell'artista si sia persa prevalentemente nei dettagli invece di mettere abilmente in evidenza l'interesse capitale delle fisionomie".