Fauteuil



La conversione di Louis Majorelle alla produzione di un mobile "moderno" si colloca intorno al 1894. Inizialmente la Maison Majorelle era specializzata in una produzione lussuosa di mobili in stile, essenzialmente neo-rococò e neo-Luigi XVI, e di mobili laccati di gusto sino-giapponese. Tuttavia, sotto l'influsso decisivo di Emile Gallé, alla metà degli anni novanta del XIX secolo, Majorelle si impegna sulla via del naturalismo. Ciononostante, a differenza di Gallé, Majorelle esprime rapidamente il desiderio di limitare il ruolo della natura nella concezione del mobile.
Questo modello di poltrona esprime molto bene il momento in cui Majorelle prende le distanze dall'esempio di Gallé. L'uso dell'intarsio con soggetti appartenenti al regno vegetale è da attribuire proprio a quest'ultimo. In questo caso, disegni raffiguranti tulipani invadono la superficie dei pannelli laterali.
L'intelaiatura e le membrature, invece, non ricordano affatto un preciso modello naturale. I listelli che ornano lo schienale e sostengono i braccioli possono essere interpretati come una stilizzazione spinta delle capsule del papavero. I piedi della poltrona, invece, leggermente attorcigliati, evocano il mondo vegetale soltanto per la loro armonia e la loro sobrietà.
L'imbottitura originale è un esempio dell'Art nouveau floreale parigina influenzata dalle creazioni inglesi. Questo tessuto potrebbe essere stato prodotto negli stabilimenti nati dall'unione di Sauvage, industriale di Rouen e di Jolly, tintore di Nancy, un ‘azienda con la quale Majorelle intrattiene rapporti professionali sin dal 1899. Ricordiamo, a tal proposito, che è proprio al figlio del primo dei due, il giovane Henri Sauvage (1873-1932), che Majorelle affida nel 1898 la realizzazione di una sontuosa villa, la prima abitazione in stile Art nouveau di Nancy.