Femmes de Tahiti

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Paul Gauguin
Femmes de Tahiti
1891
huile sur toile
H. 69,0 ; L. 91,5 cm.
Don comtesse Vitali, 1923
© Musée d’Orsay, Dist. RMN-Grand Palais / Patrice Schmidt
Paul Gauguin
Femmes de Tahiti
1891
huile sur toile
H. 69,0 ; L. 91,5 cm.
Don comtesse Vitali, 1923
© RMN-Grand Palais (Musée d’Orsay) / Hervé Lewandowski
Paul Gauguin
Femmes de Tahiti
1891
huile sur toile
H. 69,0 ; L. 91,5 cm.
Don comtesse Vitali, 1923
© Musée d’Orsay, Dist. RMN-Grand Palais / Patrice Schmidt
Paul Gauguin
Femmes de Tahiti
1891
huile sur toile
H. 69,0 ; L. 91,5 cm.
Don comtesse Vitali, 1923
© RMN-Grand Palais (Musée d’Orsay) / Hervé Lewandowski
Paul Gauguin (1848 - 1903)

Nel 1891, Gauguin si reca a Tahiti, isola che, nel suo immaginario, appare paradisiaca e primitiva. L'artista desidera "vivere in questo luogo d'estasi, di calma e d' arte". Le sue difficoltà finanziarie, le sue preoccupazioni estetiche e questo "invito al viaggio" di stampo prettamente baudelairiano lo spingono lontano per sfuggire a "questa lotta europea contro il denaro", per essere "libero finalmente".
Questa composizione è tipica delle opere dipinte agli inizi del suo primo soggiorno nel Pacifico. Si tratta di tele che mostrano spesso donne tahitiane intente nello svolgimento di semplici incombenze quotidiane. In questo caso, le massicce figure ieratiche hanno ognuna il loro spazio che rende possibile il susseguirsi di arabeschi, in un'armonia perfettamente organizzata. I visi che disegnano una maschera o un profilo sono piuttosto simili ma segnati dalla malinconia.
Le figure disegnate da Gauguin sono definite da una spessa linea di contorno, elegante e decorativa che l'artista traccia con perfetta padronanza. Con la scelta di atteggiamenti un po' statici, l'artista scandisce la composizione secondo una misteriosa ed armoniosa geometria, realizzando così quello cha ha tutta l'aria di essere più una scena di genere che un autentico duplice ritratto. Una seppur lieve animazione è suggerita sia dalla discreta natura morta, quasi monocroma, del primo piano, sia dall'incresparsi delle onde, evocate soltanto da alcune lumeggiature di bianco e che si riversano sulla laguna visibile sullo sfondo.
Gauguin evidentemente attribuisce molta importanza a questa composizione, tanto da realizzarne, nel 1892, una replica intitolata Parau Api (Dresda, Staatliche Kunstsammlungen). In questa variante, però, un pareo a fiori sostituisce la veste da missione della donna sulla destra. In queste figure contrastanti si nota l'influsso esercitato dalle linee sintetiche e dalle forme semplificate di Manet che Gauguin ammira profondamente Questi personaggi, tuttavia, per il loro potente grafismo e per le loro vivaci tonalità, preannunciano gli effetti di colore di Matisse.

Niveau supérieur, Galerie Françoise Cachin
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