Garde-chasse arrêté près de ses chiens

Sin dagli esordi della sua carriera artistica, Troyon mostra interesse alla pittura di paesaggio ed esegue una rilevante quantità di studi nei boschi di Meudon, di Compiègne o di Saint-Cloud. L'artista presenta le sue prime opere, ancora impregnate dell'insegnamento neoclassico, al Salon del 1833. L'incontro con il pittore Jules Dupré segna una tappa fondamentale. Quest'ultimo incoraggia Troyon a lavorare all'aria aperta e gli insegna a vedere ed apprezzare i siti caotici della foresta di Fontainebleau così come l'estetica di personalità del calibro di Théodore Rousseau, Camille Corot o Narcisse Diaz de la Peña. Pur restando fedele ai suoi amici, Troyon s'orienta tuttavia sempre di più verso la pittura animalista grazie alla quale egli ottiene uno strepitoso successo. Ama dipingere i cani e, nei suoi quadri di caccia, dimostra tutto il suo talento di colorista provetto.
In quest'opera, la composizione del paesaggio forestale - un sentiero che s'inoltra tra gli alberi fino all'orizzonte – ricorda la pittura olandese. Troyon conosce molto bene questa scuola in quanto, nel 1847, ha effettuato un viaggio nei Paesi Bassi. Tuttavia, al di là di questo retaggio classico, l'artista non esita ad operare un vero e proprio capovolgimento della tradizionale gerarchia dei generi. La scena che egli raffigura su una tela di un formato piuttosto considerevole è tra le più anodine. Inoltre, il vero e proprio soggetto del quadro non è rappresentato dalla figura umana ma dai cani posti in primo piano. Il guardacaccia indossa una camicia scura e il suo viso è interamente coperto dalle falde del suo cappello. I quattro cani, invece, hanno la testa sollevata e la luce autunnale illumina il loro chiaro pelame. Questi animali sono stati certamente dipinti dal vero da Troyon che, così facendo esegue un vero e proprio ritratto dei cani.