Jérusalem
Jean-Léon Gérôme
(1824 -
1904)
Dopo aver esaurito con un notevole successo, le attrattive esotiche e sensuali del repertorio orientalista, Gérôme ritorna nel 1867 alla sua prima ambizione, la pittura storica. Il pittore dà nuova linfa al genere ricorrendo ad un originale potere di convinzione e affrontando il tema nell'ottica della verità archeologica e di quella topografica, verificate per mezzo di numerosi viaggi in Oriente, specialmente in Terra Santa. L'esigenza storica si imbatte qui con la visione naturalista del Cristo che Ernest Renan aveva sviluppato nella sua Vita di Gesù, pubblicata nel 1863 e che influenzò profondamente la rappresentazione religiosa della seconda metà del XIX secolo.Gérôme, invece, si mostra essenzialmente interessato alla ricostruzione storica degli eventi e alla veridicità degli stessi. Egli vuole rinvigorire il genere religioso attraverso soluzioni pittoriche inedite per far sì che il Vangelo torni ad avere un potere evocativo. Se il paesaggio prende parte in maniera conforme alla tradizione classica al proposito drammatico, la composizione, invece, fa buon uso della grandiosa invenzione di un vero e proporio fuori campo cinematografico ante litteram. La forza dell'ellissi visiva delle ombre delle tre croci proiettate dalla luce di un cielo temporalesco, segna una tale frattura iconografica con la rappresentazione tradizionale del tema al punto che, tale quadro, procura a Gérôme alcune tra le critiche più severe che l'artista abbia mai ricevuto nel corso della sua carriera.
Rez-de-chaussée,
Galerie Lille