Jeunes filles au piano

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Auguste Renoir
Jeunes filles au piano
1892
huile sur toile
H. 116,0 ; L. 90,0 cm.
Achat à Auguste Renoir, 1892
© Musée d’Orsay, Dist. RMN-Grand Palais / Patrice Schmidt
Auguste Renoir
Jeunes filles au piano
1892
huile sur toile
H. 116,0 ; L. 90,0 cm.
Achat à Auguste Renoir, 1892
© RMN-Grand Palais (musée d'Orsay) / Sylvie Chan-Liat
Auguste Renoir
Jeunes filles au piano
1892
huile sur toile
H. 116,0 ; L. 90,0 cm.
Achat à Auguste Renoir, 1892
© RMN-Grand Palais (Musée d’Orsay) / Hervé Lewandowski
Auguste Renoir (1841 - 1919)
Artwork not currently exhibited in the museum

All'inizio degli anni novanta del XIX secolo, un gruppo amici e sostenitori di Renoir manifestano tutto il loro disappunto nei confronti dello Stato francese che non ha mai acquistato, in forma ufficiale, opere di questo pittore all'epoca quasi cinquantenne. Stéphane Mallarmé che conosce e stima l'artista, con l'aiuto di Roger Marx, un giovane funzionario dell'amministrazione delle Belle-arti, sensibile alle correnti innovative, nel 1892 avvia le pratiche per far sì che i pittori impressionisti facciano il loro ingresso nei musei nazionali. Così, a seguito di una commessa informale da parte dell'amministrazione, le Ragazze al pianoforte vengono acquisite ed esposte al museo del Luxembourg.
Oltre a questa tela, il cui disegno deciso e delicato definisce chiaramente le figure lasciando così libero corso al lirismo della tavolozza, conosciamo altre tre versioni, tutte completate, riguardanti la stessa composizione (una è custodita al Metropolitan Museum di New York e le altre due appartengono a collezioni private). Esiste anche uno schizzo dipinto ad olio (Parigi, Museo de l'Orangerie) e un pastello delle stesse dimensioni (collezione privata).
La replica di questo motivo mostra quanto Renoir sia interessato ad un tema che ha già trattato. Sappiamo che il pittore, mai soddisfatto del suo lavoro, mette più volte mano alle sue opere. Tuttavia, un lavoro riguardante una stessa identica composizione, non si era mai visto prima. In un simile atteggiamento va certamente visto il desiderio dell'artista di fare entrare nelle collezioni museali un'opera perfettamente riuscita. Non possiamo così fare a meno di pensare alle "serie" che il suo amico Claude Monet sviluppa nello stesso periodo, ovvero (I covoni, 1891 e Le cattedrali di Rouen, 1892).
Renoir, rifacendosi ad un tema classico e molto gradito dai pittori francesi del XVIII secolo, in particolare da Fragonard, prova a raffigurare un mondo ideale, popolato da leggiadre ragazze. L'artista, che detesta il semplice pastiche, vuole anche essere il pittore della sua epoca e ci propone l'evocazione di un elegante e sobrio interno borghese.

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