Julius Meier-Graefe

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Lovis Corinth
Julius Meier-Graefe
en 1912
huile sur toile
H. 90,0 ; L. 70,0 cm.
Don E.J. Goeritz, 1936
© Musée d’Orsay, Dist. RMN-Grand Palais / Patrice Schmidt
Lovis Corinth
Julius Meier-Graefe
en 1912
huile sur toile
H. 90,0 ; L. 70,0 cm.
Don E.J. Goeritz, 1936
© RMN-Grand Palais (Musée d’Orsay) / Hervé Lewandowski
Lovis Corinth (1858 - 1925)
Artwork not currently exhibited in the museum

Questo quadro riunisce due importanti personalità dell'arte tedesca dell'inizio del ventesimo secolo: il pittore Lovis Corinth e lo scrittore e critico d'arte Julius Meïer-Graefe. Il primo, nato nel 1858 in Prussia orientale, ricevette una formazione cosmopolita. Fino al 1911, egli si dedica ad una pittura simbolista dagli accenti post-romantici. La sua tecnica risentiva allora della conoscenza degli artisti naturalisti francesi tra i quali Dagnan-Bouveret che lo stesso Corinth aveva avuto come professore negli anni in cui aveva vissuto a Parigi. Dopo il 1911, anche a seguito di una crisi di apoplessia che sconvolse la sua esistenza, la pennellata ed i colori che Corinth era solito utilizzare subirono una profonda e radicale trasformazione, raggiungendo talvolta un impeto che prefigura l'espressionismo. Oramai, lunghe pennellate modellano o frammentano le forme che illuminano colori declinati un numero infinito di volte, come avviene in questo ritratto.
Il modello Julius Meïer-Graefe è nato nel 1867 in Ungheria ed è diventato a partire dal 1895, (anno in cui ha fondato la rivista Pan), una personalità di spicco della vita berlinese. Grazie a lui, al suo cosmopolitismo e alla sua rivista, i collezionisti e gli artisti tedeschi vengono a conoscenza delle novità artistiche in Europa: inoltre, sempre grazie a lui, scoprono l'impressionismo ed i suoi seguaci che, di lì a poco, avrebbero determinato il sorgere di nuove riflessioni e di altrettante proposte plastiche.

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