La Chasse de Diane
Pittore svizzero, Arnold Böcklin è una delle figure maggiori del simbolismo tedesco. Nel corso della sua carriera, l'artista si è prefissato un obiettivo: il rinnovamento del genere della pittura di storia con soggetto mitologico. Nel periodo in cui realizza questo paesaggio, l'artista vive in Italia. In questo paese egli trova una fonte di ispirazione che si accorda con la sua passione per la cultura classica. D'altra parte, La caccia di Diana illustra un episodio delle Metamorfosi di Ovidio: nel corso di una battuta di caccia, Atteone si perde e si imbatte casualmente nella grotta dove la dea Diana fa il bagno nuda immersa in una sorgente. Il giovane fugge ma, ben presto, si accorge che la dea, furente d'ira, l'ha trasformato in un cervo. Atteone muore sbranato dai suoi cani.
Böcklin ha liberamente adattato questa leggenda in un paesaggio quasi soprannaturale in cui alcuni dettagli sono trattati con grande precisione. Diana viene raffigurata con il suo arco in spalla, in compagnia di molti cacciatori. I cani feroci, ben raffigurati, si precipitano verso un cervo già a terra e trafitto da frecce.
In questo quadro, di notevole fattura, che risale al 1896 e che fu commissionato a Böcklin dal museo di Bâle, sua città natale, l'artista riprende un soggetto che egli ha già trattato agli esordi della sua carriera. In questa che potremo definire un'opera nostalgica l'autore fa riferimento alla sua gioventù. Questa tela è altresì un ultimo omaggio del pittore, ormai anziano e sofferente, alla grande tradizione del paesaggio classico.