La Classe de danse

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Edgar Degas
La Classe de danse
entre 1873 et 1876
huile sur toile
H. 85,5 ; L. 75,0 cm.
Legs comte Isaac de Camondo, 1911
© Musée d’Orsay, Dist. RMN-Grand Palais / Patrice Schmidt
Edgar Degas
La Classe de danse
entre 1873 et 1876
huile sur toile
H. 85,5 ; L. 75,0 cm.
Legs comte Isaac de Camondo, 1911
© RMN-Grand Palais (Musée d’Orsay) / Adrien Didierjean
Edgar Degas
La Classe de danse
entre 1873 et 1876
huile sur toile
H. 85,5 ; L. 75,0 cm.
Legs comte Isaac de Camondo, 1911
© RMN-Grand Palais (Musée d’Orsay) / Hervé Lewandowski
Edgar Degas (1834 - 1917)
Artwork not currently exhibited in the museum
Degas si recava spesso dell'Opéra di Parigi non soltanto in veste di spettattore ma intruffolandosi anche dietro le quinte, nel foyer di danza, dove era stato introdotto da un suo amico musicista d'orchestra. Si trattava ancora dell'edificio che sorgeva in rue Le Peletier e non del celebre teatro ideato da Garnier e che, di lì a poco, sarà inaugurato. Sin dagli inizi degli anni settanta del XIX secolo e fino alla morte dell'artista, le ballerine raffigurate alla sbarra, alle prove o a riposo diventano il soggetto preferito di Degas, ripreso con un quantità incredibile di varianti nei gesti e nelle posture, in molte sue tele.
Più che dal fuoco sacro dell'arte e dalle luci della ribalta, il suo interesse è catturato dal lungo lavoro di preparazione che sta alla base di ogni rapprersentazione. In questa opera Degas raffigura la conclusione di una lezione: le allieve, del tutto esauste, si riposano: alcune si stiracchiano, altre si piegano per grattarsi la schiena o per sistemarsi l'acconciatura, il costume da ballo, un orecchino, un nastro, prestando poca attenzione all'inflessibile insegnante che, in questo quadro, assume le sembianze di Jules Perrot, un vero maestro di ballo.
Degas ha osservato con attenzione i gesti più spontanei, naturali e abituali dei momenti di pausa in cui la concentrazione si allenta ed il corpo si rilassa, dopo lo sforzo di una estenuante lezione condotta con ferrea disciplina.
Come di consueto, Degas sceglie un angolo decentrato per inquadrare la scena e il forte scorcio è accentuato dalle linee oblique delle tavole del parquet. A tal proposito, Paul Valéry ha scritto: "Degas è uno dei pochi pittori che abbiano riconosciuto al suolo l'importanza che esso merita. Alcuni pavimenti da lui raffigurati, rivestono grande importanza nella composizione". Questa affermazione è particolarmente vera se riferita alle ballerine per le quali il parquet che rapprenta il loro principale strumento di lavoro, viene frequentemente pulito con un panno per scongiurare scivoloni e cadute. Si tratta dello stesso parquet sul quale il maestro picchia il bastone per dare il tempo.
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