La Fileuse, chevrière auvergnate

Jean-François Millet
La Fileuse, chevrière auvergnate
entre 1868 et 1869
huile sur toile
H. 92,5 ; L. 73,5 cm.
Legs Alfred Chauchard, 1910
© Musée d’Orsay, Dist. RMN-Grand Palais / Patrice Schmidt
Jean-François Millet (1814 - 1875)
Rez-de-chaussée, Salle 4

Una giovane contadina, seduta sopra una scarpata, fila la lana con il fuso mentre custodisce il suo gregge di capre. La fanciulla è vestita con un abito di tela grezza e con uno scialletto triangolare di lana. Ai piedi calza zoccoli di legno e ha il capo coperto da una cuffia di paglia con falde senza forma. La rocca che la ragazza utilizza per filare è formata da un bastone di nocciolo che trattiene la matassa di lana grezza. La guardiana di capre fila questa lana dipanandola con un fuso che stringe nella sua mano destra.
Millet ha dipinto questa giovane filatrice a Barbizon e, per la sua realizzazione, si è servito di una serie di schizzi realizzati nel 1866, nel corso di un soggiorno in Alvernia e nell'Allier. L'artista che si trovava in questi luoghi con sua moglie in cura termale a Vichy, rimase stupito dal paese e dai suoi abitanti: "Gli abitanti della campagna sono contadini di gran lunga diversi rispetto quelli di Barbizon, scrive a Sensier. Glielo assicuro, hanno quell'aspetto goffo ed impaccato che non risente per nulla la vicinanza delle acque. Le donne hanno in genere dei visi che esprimono il contrario della malvagità".
La giovane guardiana di capre rappresentata qui tradisce quest'interesse per le fisionomie osservate in Alvernia. Questa contadina ci fissa negli occhi e ci fa penetrare nel suo universo psicologico. Il risultato è una forma di ritratto naturalistico e forse una trasposizione, negli ultimi anni del pittore, di ciò che erano stati i ritratti degli esordi.