La République
Il 24 febbraio 1848, viene proclamata la Repubblica. Un nuovo regime politico si insedia. L'immagine ufficiale dello stato deve essere cambiata. Un appello è pertanto rivolto agli artisti e il 14 marzo viene bandito un concorso per dipingere "Un'effigie che rappresenti la Repubblica". Gli artisti devono presentare un bozzetto che sarà esposto dal 5 all'8 aprile presso l'Ecole des Beaux-Arts. Oltre 700 candidati, tra i quali figurano Flandrin, Picou, Gérôme e Daumier parteciparono al concorso. Daumier che all'epoca era conosciuto soltanto come caricaturista del quotidiano satirico Charivari, propose uno schizzo che fece molto parlare. La commissione incaricata di giudicare i lavori, vi vide in un primo tempo una "donna forte e risoluta circondata da una nidiata di figli", vicina per ispirazione alla Carità di André Del Sarto esposta al Museo reale. L'opera di Daumier raffigura una madre che, stringendo tra le mani il tricolore e con in testa un berretto frigio, nutre i suoi voraci bambini. Particolarmente ammirata fu la figura del bambino che, seduto ai piedi di questa madre, è intento a leggere. Questa "donna risoluta" riassumeva un ideale, quello di una Repubblica forte, prospera, dispensatrice di insegnamenti. Una repubblica "feconda, serena e gloriosa" che rivendicava l'eredità della prima e gloriosa repubblica che aveva abolito la schiavitù e la cui bandiera era conosciuta in tutto il mondo. Daumier, classificato undicesimo dalla giuria, avrebbe dovuto partecipare alla fase finale del concorso. Non lo fece e quest'opera restò solo allo stadio di schizzo.