La Salle de danse à Arles
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Vincent Van Gogh
La Salle de danse à Arles
1888
huile sur toile
H. 65,0 ; L. 85,5 cm.
Donation sous réserve d'usufruit M. et Mme André Meyer, 1951
© Musée d’Orsay, Dist. RMN-Grand Palais
/ Patrice Schmidt
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Vincent Van Gogh
La Salle de danse à Arles
1888
huile sur toile
H. 65,0 ; L. 85,5 cm.
Donation sous réserve d'usufruit M. et Mme André Meyer, 1951
© RMN-Grand Palais (musée d’Orsay)
/ Adrien Didierjean
Vincent Van Gogh
(1853 -
1890)
Il 23 ottobre 1888, Paul Gauguin raggiunge Vincent van Gogh ad Arles. I due uomini sognano di fondare insieme una "bottega del mezzogiorno" nella Francia meridionale. Tuttavia, l'entusiasmo iniziale svanisce rapidamente. La presenza invadente si scontra con l'indomita indipendenza di Gauguin. Tuttavia, verso la metà di dicembre, i due artisti tornano a lavorare assieme grazie ad un breve momento di tregua nel loro rapporto.
Le due grandi opere create durante questi pochi giorni di ritrovata collaborazione sono Le Arlesiane (Mistral) (Chicago, The Art Institute) per Gauguin, e La sala da ballo ad Arles per Van Gogh. Il soggetto raffigurato in questa tela sembra una serata di festa alle Folies-Arlésiennes, una sala da ballo lungo il boulevard des Lices. L'influsso di Gauguin è chiaramente visibile poiché Van Gogh in questa tela si attiene scrupolosamente ai principi del sintetismo e del cloissonisme elaborati dal suo compagno a Pont-Aven. Il riferimento all'arte giapponese è altresì riconoscibile, in particolare nel rilevamento inconsueto della linea dell'orizzonte o anche in questo primo piano curioso e decorativo in cui dominano le curve e le controcurve delle acconciature.
La moltitudine dei personaggi, le differenze nel loro abbigliamento e il loro aggrovigliarsi strettamente rendono con grande abilità il senso di affollamento e di saturazione. Il ritratto di Madame Roulin, a destra, l'unica a rivolgere lo sguardo verso lo spettatore, sembra altresì esprimere un terrore claustrofobico. Del resto, anche nelle Arlesiane di Gauguin, due personaggi femminili esprimono un sentimento di inquietudine e di angoscia.
Per sottrarsi a questa ansia latente, i due uomini si recano il 16 o 17 dicembre a Montpellier per visitare il museo Fabre. La discussione che si innesca mette più che mai in evidenza le loro divergenze estetiche. Al termine di questa giornata, la separazione si rivela ineluttabile, Gauguin si accinge a partire.
Le due grandi opere create durante questi pochi giorni di ritrovata collaborazione sono Le Arlesiane (Mistral) (Chicago, The Art Institute) per Gauguin, e La sala da ballo ad Arles per Van Gogh. Il soggetto raffigurato in questa tela sembra una serata di festa alle Folies-Arlésiennes, una sala da ballo lungo il boulevard des Lices. L'influsso di Gauguin è chiaramente visibile poiché Van Gogh in questa tela si attiene scrupolosamente ai principi del sintetismo e del cloissonisme elaborati dal suo compagno a Pont-Aven. Il riferimento all'arte giapponese è altresì riconoscibile, in particolare nel rilevamento inconsueto della linea dell'orizzonte o anche in questo primo piano curioso e decorativo in cui dominano le curve e le controcurve delle acconciature.
La moltitudine dei personaggi, le differenze nel loro abbigliamento e il loro aggrovigliarsi strettamente rendono con grande abilità il senso di affollamento e di saturazione. Il ritratto di Madame Roulin, a destra, l'unica a rivolgere lo sguardo verso lo spettatore, sembra altresì esprimere un terrore claustrofobico. Del resto, anche nelle Arlesiane di Gauguin, due personaggi femminili esprimono un sentimento di inquietudine e di angoscia.
Per sottrarsi a questa ansia latente, i due uomini si recano il 16 o 17 dicembre a Montpellier per visitare il museo Fabre. La discussione che si innesca mette più che mai in evidenza le loro divergenze estetiche. Al termine di questa giornata, la separazione si rivela ineluttabile, Gauguin si accinge a partire.
Artwork not currently exhibited in the museum