Lamentation d'Orphée

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Alexandre Séon
Lamentation d'Orphée
vers 1896
huile sur toile marouflée sur panneau
H. 73,0 ; L. 116,0 cm.
Don Fleury Gromollard, neveu et héritier de Alexandre Séon, 1917
© Musée d’Orsay, Dist. RMN-Grand Palais / Patrice Schmidt
Alexandre Séon
Lamentation d'Orphée
vers 1896
huile sur toile marouflée sur panneau
H. 73,0 ; L. 116,0 cm.
Don Fleury Gromollard, neveu et héritier de Alexandre Séon, 1917
© RMN-Grand Palais (Musée d’Orsay) / Hervé Lewandowski
Alexandre Séon (1855 - 1917)
Orfeo, poeta e musicista della mitologia classica, era in grado di stregare, per mezzo del suo canto, le divinità, gli esseri umani, e gli animali. Disperato a seguito della morte della sua sposa Euridice, convinse gli dei degli inferi a riportarla in vita. Gli dei lo accontentarono ma ad una condizione: Orfeo non doveva guardare Euridice prima della loro uscita dagli Inferi. Orfeo, tuttavia, non riuscì a resistere al richiamo di Euridice, si voltò indietro e vide sparire per sempre la sua compagna. Il grande scoglio che si innalza dietro di lui cela senza dubbio il cammino che conduce agli Inferi.
Evocando questo mito secondo il quale il poeta, grazie alla sua arte, può accedere ai misteri in genere preclusi ai comuni mortali, Séon riduce gli elementi della sua composizione al minimo, facendo così prevalere l'idea sulla forma. Il paesaggio è desolato, privo di qualsiasi vegetazione, molto distante dai colori cangianti dell'isola di Bréhat alla quale si è ispirato. Mentre lo scenario circostante, in cui domina una tonalità rosata, è trattato in aplat, il corpo dell'eroe che giace disteso è l'unico elemento della composizione reso con modellato, in particolare nella drappeggio blu ricco di pieghe posto a coprire le gambe di Orfeo.
Artwork not currently exhibited in the museum
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