Le Stryge
È stato André Jammes, uno dei maggiori collezionisti francesi, ad attribuire a questa fotografia il titolo di La Strige, per analogia con una celebre incisione del pittore Charles Méryon. L'immagine mostra la famosa gargolla di Notre-Dame de Paris disegnata da Viollet-le-Duc che, effettivamente, può far pensare alla mitologica strige, una sorta di vampiro con le sembianze di una donna e di una cagna.
Il personaggio con il cappello a cilindro in posa dietro la scultura a strapiombo sui tetti della città, è Henri Le Secq, un altro importante fotografo dell'epoca. La decisione di Nègre di raffigurare in questa posizione il suo amico in cima alla torre Nord di Notre-Dame sembra alludere ad un duplice interesse comune. Da un lato la passione che entrambi nutrono per l'architettura gotica, soggetto di molti loro scatti e, dall'altro, il loro amore per la Parigi moderna che sono tra i primi a fotografare.
Fintantoché il suo autore è in vita, La Strige non è esposta al pubblico. Nègre, infatti, la mette in vendita presso la galleria del mercante d'arte Goupil. Ben presto, la grandezza e il valore di quest'immagine colpiscono la fantasia di schiere di fotografi, incisori e caricaturisti. Indubbiamente, la composizione molto elaborata dell'opera spiega in parte il potere seduttivo dell'immagine. Balzano subito agli occhi la verticalità della parete, la diagonale della galleria, la nitidezza con la quale le modanature e le sculture spiccano sullo sfondo, in particolare nella parte sinistra. In lontananza, si estende Parigi alla quale Le Secq sembra lanciare la stessa sfida pronunciata da Rastignac: "A noi due ora!".