L'Enigme

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Gustave Doré
L'Enigme
1871
huile sur toile
H. 130,4 ; L. 196 cm avec cadre H. 151,6 ; L. 218,5 ; EP. 10 cm
Achat en vente publique, 1982
© Musée d’Orsay, Dist. RMN-Grand Palais / Patrice Schmidt
Gustave Doré
L'Enigme
1871
huile sur toile
H. 130,4 ; L. 196 cm avec cadre H. 151,6 ; L. 218,5 ; EP. 10 cm
Achat en vente publique, 1982
© Musée d’Orsay, Dist. RMN-Grand Palais / Patrice Schmidt
Gustave Doré
L'Enigme
1871
huile sur toile
H. 130,4 ; L. 196 cm avec cadre H. 151,6 ; L. 218,5 ; EP. 10 cm
Achat en vente publique, 1982
© Musée d’Orsay, Dist. RMN-Grand Palais / Patrice Schmidt
Gustave Doré
L'Enigme
1871
huile sur toile
H. 130,4 ; L. 196 cm avec cadre H. 151,6 ; L. 218,5 ; EP. 10 cm
Achat en vente publique, 1982
© RMN-Grand Palais (Musée d’Orsay) / Jean Schormans
Gustave Doré (1832 - 1883)

Per Gustave Doré, nato a Strasburgo, la sconfitta della Francia contro la Prussia nel 1870, con conseguente perdita dell'Alsazia-Lorena, rappresenta una straziante ferita. Subito dopo la fine della guerra, l'artista realizza tre opere monumentali, L'Enigma, L'aquila nera di Prussia e La difesa di Parigi, tutte nei toni del grigio, presentate con il titolo generale di Ricordi del 1870 durante la vendita postuma della bottega dell'artista nel 1884.
L'Enigma è, senza ombra di dubbio, la più tragica di queste tre tele. Sulla cima di una collina disseminata di cadaveri, si staglia una sfinge, creatura mitologica con corpo di leone e volto di donna. In lontananza, sopra una Parigi messa a fuoco dalle cannonate sparate dalle truppe nemiche, si alzano fumi d'incendio. Sotto un cielo cupo e tetro, una donna alata, forse l'incarnazione della Francia, sembra implorare la sfinge. Quest'ultima, appare molto compassionevole, più simile alla sfinge che nella religione egizia era posta a guardia del mondo sotterraneo che al mostro con cui a che fare Edipo nella mitologia greca.
Attraverso quest'immagine della guerra del 1870, Doré ritorna alle visioni apocalittiche contenute nelle sue illustrazioni per L'Inferno di Dante (1861). Più che la sconfitta, il desiderio dell'artista è certamente quello di rappresentare la fine di un mondo. Secondo il catalogo della vendita della bottega dell'artista, nel 1885, Doré si sarebbe ispirato per la sua composizione a due versi di Victor Hugo tratti dal poema "All'Arco di Trionfo" (Le Voci interiori, 1837):
"Oh spettacolo! Così muore ciò che i popoli fanno!
Che un tal passato per l'anima è un abisso profondo!"

Rez-de-chaussée, galerie Lille 2
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